È stato inaugurato insieme al nuovo volto della stazione delle Ferrovie dello Stato di Pompei, in occasione del Giubileo del 2000, l’ascensore per i diversamente abili e gli anziani. Eppure non ha mai, a memoria d’uomo, funzionato. Sulla vergognosa vicenda è intervenuto il parlamentare dell’Italia dei Valori Francesco Barbato, che ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione indirizzata tanto al ministero delle infrastrutture e dei trasporti che a quello del lavoro e delle politiche sociali. Nell’atto dell’onorevole dell’IdV si riporta il disagio di anziani con difficoltà deambulatorie, persone portatrici di handicap, donne in stato interessante o genitori con passeggino che dovrebbero poter usufruire del servizio fornito dall’ascensore. Ma questo, com’è noto, è fuori uso. Tutto ciò, scrive sempre Barbato, “in violazione della vigente normativa in materia di accesso, transito, passaggio di persone con disabilità”, e la pletora di leggi di riferimento suona quasi una beffa data la relativa inosservanza. D’altronde a Pompei questa non rappresenta l’unica situazione di disagio vissuta dalle persone diversamente abili. Solo poche settimane orsono denunciavamo su questo giornale la condizione pietosa di Piazza Schettini che, oltre ai suoi annosi problemi, annovera anche delle barriere architettoniche che ne impediscono l’accesso ai disabili. A denunciare la situazione era l’edicolante del luogo, Giuseppe Artuso, che, comprendendo le difficoltà di deambulazione nella piazza per i diversamente abili, prestava loro assistenza, sottolineando l’indifferenza degli amministratori cittadini. La stessa preoccupazione traspare nell’atto parlamentare di Barbato che evidenzia anche il carattere turistico della cittadina, fatto che incrementa le possibilità di disagio. Per tale motivo l’onorevole dell’IdV sollecita i dicasteri interessati ad acquisire informazioni presso la Ferrovie dello Stato e Trenitalia affinchè vengano rimosse le barriere architettoniche, ripristinando l’ascensore di servizio, presente ma non funzionante. D’altronde lo stesso sindaco Claudio D’Alessio avrebbe inviato, nel settembre 2009, una missiva a Trenitalia e al dicastero dei trasporti per segnalare i disservizi esistenti. Tuttavia la stessa Trenitalia avrebbe smentito un suo coinvolgimento nella manutenzione delle stazioni, attribuendone la responsabilità a RFI (Reti Ferroviarie Italiane). Non resta che sperare, dunque, che questo ulteriore interessamento sortisca effetti concreti, altrimenti non ci resta che aspettare un nuovo Giubileo, o meglio un miracolo.
Claudia Malafronte