A soli undici giorni dal 22 ottobre, avviene il “miracolo” a Torre Annunziata: la giunta comunale è riuscita a trovare i fondi per lo svolgimento della festa patronale.
Sembrano davvero piovuti dal cielo i soldi necessari per l’organizzazione della festività proprio perché, non meno di qualche settimana fa, era trasparita la notizia di pesanti tagli, quasi sei milioni di euro, effettuati dal governo centrale nei confronti del comune oplontino. Sarà comunque una “festa all’insegna dell’austerità” come dichiarato dal primo cittadino Giosuè Starita che, in merito all’organizzazione della festa, ha affermato che il comune “garantirà l’indispensabile, ci saranno la processione con i rituali addobbi e la banda musicale, le luminarie e anche qualche manifestazione ludico-creativa di sera». Tutto questo non solo grazie al reperimento lampo di quasi sei mila euro ma, soprattutto, grazie ai contributi provenienti da privati che hanno, spontaneamente, offerto il proprio sostegno pur di non vedere scomparire l’appuntamento religioso più sentito dal popolo torrese.
Difatti, la decisione, durante i lavori della Commissione Cultura, di non stanziare neppure un euro per la celebrazione aveva fatto infuriare la popolazione che, nei giorni successivi, ha spinto per ottenere delucidazioni in merito dall’assessore ai grandi eventi, Giuseppe Raiola. Le polemiche, hanno messo con le spalle al muro la giunta che, quindi, ha recuperato un piccolo budget da mettere a disposizione per lo svolgimento della manifestazione.
Nonostante Torre s’arricchisca, giorno per giorno, di luminarie e bancarelle addobbandosi per la festa, sembra quasi che si sia costretta ad assistere all’avvento più importante dell’anno cittadino con un abito fatto di stracci più che uno degno di un evento di tale portata.
Marco Seppone