Pompei: lotta alla prostituzione, più di cinquanta le contestazioni dei caschi bianchi nel 2012

Non si arresta il contrasto alla prostituzione nelle strade di Pompei. Aumentano i controlli e le segnalazioni contro un fenomeno che sembra inarrestabile. I motivi di questo legame stretto tra la città e l’amore prezzolato sono molteplici. Non sarebbe solo la tradizione millenaria del territorio ad eccitare le fantasie di coppie consolidate o occasionali che si recano di giorno, e talvolta anche di notte, tra le mura romane per rievocare i fasti degli antichi lupanari. Ragioni molto più pratiche, invece, fanno di Pompei una meta ambita per il piacere prezzolato. Basti considerare i costi relativamente modici dell’accesso ai numerosi campeggi presenti nell’area cittadina. Per non parlare, ovviamente, della prossimità all’uscita dell’autostrada, consueto punto d’incontro per le coppie clandestine. Tutto, quindi, sembra congiurare affinchè Pompei diventi la capitale del mercato del sesso locale. In particolare negli ultimi mesi, complice la crisi economica, sono aumentati i flussi di donne e transessuali presenti sul territorio. E, altro fenomeno allarmante, la loro presenza, solitamente confinata all’area periferica di via Plinio e di Villa dei Misteri, si sta radicando anche nelle vie del centro, in particolare nei giardinetti di via Roma o nei pressi del Santuario. Questa crescita esponenziale del fenomeno ha comportato una reazione ferma da parte delle forze dell’ordine. Nei primi dieci mesi del 2012, infatti, a Pompei, le contestazioni riguardanti la prostituzione da parte della polizia municipale hanno interessato ben 58 persone, di cui 23 straniere, soprattutto di nazionalità bulgara, e 35 italiane. Oltre al meretricio, i soggetti coinvolti dovranno rispondere, in molti casi, di oltraggio, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, oltre a reati minori connessi. Il problema è che la prostituzione non è un reato e l’azione dei caschi bianchi è legata all’ordinanza comunale 54 del 2009 che la vieta limitatamente all’estensione del comune. A meno che, ovviamente, non vi sia la flagranza  di atti osceni in luogo pubblico o la difficile prova dello sfruttamento. L’altro strumento a disposizione delle forze dell’ordine è quello del foglio di via obbligatorio che costringe i destinatari a allontanarsi dal comune, anche se ultimamente si possono vedere sempre più “passeggiatrici” al confine con Torre Annunziata, sul versante della città oplontina. Solo un contrasto serrato e costante, dunque, può estirpare questa piaga da Pompei, senza impedire, tuttavia, che attecchisca in un’area limitrofa. Per eliminare definitivamente la prostituzione dal mondo, infatti, ci sarebbe bisogno di un’umanità nuova.

                                                                                                                      Claudia Malafronte

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