Il “miracolo industriale” è compiuto. A più di quattro anni dall’incendio doloso, che il 26 giugno 2008 mandò in rovina gran parte dell’antico opificio di via Giovanni Della Rocca, la Cooperativa pastai gragnanesi ha ottenuto dall’UE la certificazione Igp. E’ stato Giovanni D’Avino, responsabile della struttura, a dare la notizia mentre all’interno dell’azienda si continua a lavorare per soddisfare le richieste del mercato. “L’incendio non ci ha fermati – afferma D’Avino – e, dopo la riapertura dello scorso anno, oggi il riconoscimento del marchio Igp ci consente di mettere definitivamente alle spalle quel periodo da incubo. Siamo estremamente orgogliosi di aver ottenuto questo risultato – continua -, anche perchè si tratta di un riconoscimento importante per noi che, sin dal 1980, abbiamo sempre investito nella qualità, nell’artigianalità delle nostre paste, al fine di garantire quello standard d’eccellenza, oggi apprezzato in tutta Italia e nel mondo”. Non sono stati ancora individuati mandanti ed esecutori, ma secondo le indagini della magistratura ad armare la mano dei piromani, quattro anni fa, fu la camorra. Sin dai primi giorni dell’inchiesta, del resto, gli inquirenti avvalorarono l’ipotesi del racket, tanto più che esistono precedenti specifici nell’area stabiese e in particolare sui Lattari. “Purtroppo in quella maledetta notte del 2008 – ha continuato D’Avino – bruciò una parte di storia, non solo nostra ma dell’intera città. Quelle fiamme stavano mandando in fumo il nostro sogno, che era ed è quello di portare avanti il testimone dei nostri padri, antichi maestri pastai”. Ma la caparbietà dei membri della cooperativa, insieme alla voglia di non arrendersi ai diktat della criminalità, hanno fatto il miracolo. “Oggi infatti – fanno sapere dall’azienda che non fa parte del consorzio, a sua volta già riconosciuto nel 2010 “eccellente” dalla Comunità Europea – il marchio Igp rappresenta per noi uno strumento di tutela e di valorizzazione della nostra pasta di qualità, che ci permette di garantire ai consumatori di avere sempre un prodotto d’origine, di qualità, secondo metodi di produzione certificati”. Erano le 3 della notte tra il 25 e il 26 giugno 2008, quando le fiamme partirono dalla sala macchine e si estesero rapidamente all’intero stabilimento, distruggendo gli antichi macchinari utilizzati per l’essiccazione artigianale della pasta. Nel rogo vennero danneggiati anche i locali dell’amministrazione al piano terra, la sala macchine al primo piano e la sala essiccamento al secondo piano. I danni furono stimati intorno al milione di euro. Per molti, sarebbe stata una mazzata terribile. Non per i soci della Cooperativa però, che si rimboccarono le maniche e, a tempo di record, conclusero i lavori di restyling ad inizio del 2011, quando ci fu la nuova inaugurazione del pastificio. Intanto proseguono anche le attività di marketing. La Cooperativa pastai infatti parteciperà alla prossima edizione del “Salone del gusto”, dove sarà presentato il nuovo formato “Gran riccioli”. Si tratta di un tipo di pasta che si caratterizza per una forma attorcigliata, simile ad un cavatappi, e che si adatta a vari condimenti: dai sughi a base di carne o pesce, a quelli a base di ricotta o verdure.
Francesco Fusco