La situazione rifiuti in Campania resta critica, anche in vista dell’annunciata sospensione (per venti giorni) del funzionamento dell’inceneritore di Acerra: occorre riparare una centralina. L’umido viene regolarmente conferito ai tre impianti Stir Caivano-Giugliano-Tufino), che sono al 40% del loro funzionamento, con attese di 18 ore per gli autocompattatori. Insomma, una situazione al limite del collasso.
Giovanni Perillo, direttore tecnico della Sapna, la società della Provincia di Napoli che gestisce il ciclo dei rifiuti, ha dichiarato che nel 2012 sono stati finora spesi 30 milioni di euro per il trasferimento dei rifiuti campani all’estero e in altre regioni. Una cifra che definisce “cospicua” ma che “spalmata su una grande quantità di cittadini, rende la tariffa sui rifiuti ancora abbastanza sostenibile e in linea con le altre regioni”. Fin’ora la Puglia è la Regione che si è mostrata sempre molto disponibile.
C’è da precisare inoltre che i rifiuti che vanno all’estero non sono quelli di Napoli ma di 92 comuni, il Comune di Napoli si è fatto promotore dell’iniziativa e il costo dell’immondizia che si manda in Olanda costa 110 euro mentre prima mandarli a Giugliano costava 148 euro. Purtroppo anche questa situazione è destinata a cambiare, in quanto l’ultima gara d’appalto per il trasporto dei rifiuti in Olanda, non è stata vinta da nessuna delle aziende olandesi che di solito si sono interessate di questo procedimento. Si tornerà quindi, con gli invitabili rischi, ai viaggi in Germania via treno.
Il vicesindaco di Napoli con delega all’ambiente Tommaso Sodano ha inoltrato, attraverso la Commissione d’inchiesta per gli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, una richiesta al Parlamento per lo sblocco di circa 300 milioni destinati alla Campania, di cui buona parte a Napoli. Fondi che serviranno all’estensione del porta a porta e alla realizzazione degli impianti di compostaggio.
Sodano ha spiegato che “tra fondi Fas e Por sono circa 300 milioni di euro che potrebbero cambiare l’immagine della regione. A Napoli, nei quartieri dove si fa il porta a porta, la differenziata arriva al 68%, dove c’è la differenziata con i cassonetti resta al 15%. Con lo sblocco potremo estendere il porta a porta oltre i 500mila abitanti, cifra massima con i fondi che abbiamo al momento a disposizione. Con pochi milioni si potrebbe estendere il porta a porta a tutta la città”, ha concluso Sodano. Putroppo l’immobilismo del governo è la chiara conseguenza della netta volontà di realizzare l’inceneritore da parte di Regione e Provincia di Napoli.
Mario De Angelis