L’esposizione, curata da Pasquale Lettieri, raccoglie dieci opere dell’artista e sarà visitabile fino al 20 novembre.
L’esposizione, riaccende l’interesse sul pittore di Terzigno, scomparso nel 2006, protagonista della corrente denominata Spazialismo. Emblema cominciò la sua carriera artistica dedicandosi alla pittura ispirandosi alla natura che lo circonda: ”la vera pittura è nella natura”, diceva l’artista. La sua arte rappresenta una fase significativa dell’avanguardia italiana del dopoguerra.
Il suo itinerario artistico parte con quadri fatti con collage di foglie disseccate, segue poi, la ricerca materica con l’impiego di pietre e minerali raccolti alle falde del Vesuvio, dei quali si serve per concretizzare delle figurazioni, per approdare infine, dopo l’esperienza negli stati Uniti, agli anni ’70: Emblema ”sfila” la tela di juta, l’interesse è ormai rivolto alla luce. ”Sono nato il 25 aprile del ’29. Anzi sono venuto alla luce. E dal quel momento non l’ho più lasciata. Io appartengo alla luce”.
Elimina il colore privilegiando la sola tela, la scompone, sottraendo alcuni fili e permettendo di intravedere dietro di essa quello spazio non più “morto” ma partecipe al quadro. E’ questo il processo che porta alla creazione di tele dalla forte emozionalità astratta.
Michela Sorrentino