Il maltempo non risparmia nemmeno la cinquecentesca chiesa del Corpus Domini di Gragnano e, con l’aiuto di una vecchia infiltrazione d’acqua, fa piovere anche all’interno. Nella cappella alla sinistra dell’altare, quella consacrata al Santissimo Sacramento, il tetto è stato completamente “mangiato” dall’umidità e l’acqua gocciola anche all’interno della struttura. Le infiltrazioni ora minacciano le tre opere di Giacinto Diano (metà settecento) che circondano l’altare centrale, mentre l’umidità ha già danneggiato lo stemma della città di Gragnano tutto in stucchi e oro, che si trova due metri più su (la foto confronta lo stemma due anni fa e oggi).
Al centro della navata, la chiesa ospita “L’esaltazione del Sacramento” di Francesco Maria Russo, una delle tre tele più grandi d’Europa con i suoi 400 metri quadrati. Un immenso quadro, sottoposto a restauro poco più di dieci anni fa, e che adesso potrebbe addirittura rischiare dei danni.
Di Massa ha già chiesto l’intervento dei Commissari prefettizi che amministrano Gragnano, ma per il momento il sopralluogo degli operai ha solo stabilito la “grossa difficoltà” per effettuare l’intervento. È pericoloso raggiungere il tetto della chiesa che è quasi inaccessibile, dunque è ancora più difficoltoso un intervento che andava fatto almeno tre anni fa. Mercoledì mattina c’è stato un nuovo incontro, stavolta con il responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, al quale hanno partecipato Di Massa e Don Emanuele. Il progetto per effettuare un intervento urgente di pulizia delle grondaie e ristrutturazione del tetto della piccola cappella c’è, ma mancano i fondi per realizzarlo. In pratica, per salvare la chiesa del Corpus Domini serve un mutuo, oppure l’intervento immediato (magari “low cost”) di qualche ditta edile. Durante il colloquio, il Comune ha assicurato che rilascerà il permesso per eseguire i lavori.