Per gli assessori, dunque il rimborso spese passa a poco meno di seicento euro lordi mensili, mentre il primo cittadino percepirà un compenso di poco superiore ai mille euro, sempre lordi. Naturalmente, resta obbligatoria l’applicazione della normativa nazionale che prevede l’ulteriore dimezzamento delle indennità per i lavoratori dipendenti, sempre che non abbiano richiesto l’aspettativa al loro datore di lavoro e quindi svolgano a tempo pieno l’attività di amministratore comunale.
«In un comune piccolo come il nostro, questo provvedimento, al di là del significato formale, ha anche una sua rilevanza sotto il profilo economico e finanziario, consentendoci di poter disporre di qualche migliaio di euro in più per interventi di pubblica utilità», spiega l’assessore Tito. D’altra parte anche il sindaco Paolo Trapani sottolinea che «in un periodo nel quale si chiedono sacrifici a tutti è importante che anche coloro che svolgono funzioni pubbliche facciano la loro parte».