Ercolano, De Rosa (PdL): “La bonifica di Villa Favorita creerebbe centinaia di posti di lavoro”

Appello accorato lanciato a Ercolano dall’esponente del PdL Aniello De Rosa per la  bonifica dell’approdo borbonico di Villa Favorita. “Non è ammissibile- ha dichiarato De Rosa –che in pieno processo di potenziamento territoriale quale quello attraversato dalla comunità degli scavi si lasci in un pietoso stato di conservazione lo storico approdo di Villa Favorita. In qualità prima di medico e poi di rappresentante politico considero tale ingiustificabile inadempienza  offesa al vivere civile. Con l’epatite endemica a Ercolano e con lo scarso rispetto delle normative vigenti in materia igienico sanitaria occorre monitorare con il massimo rigore le aree storiche di un contesto urbano che non può e non deve essere abbandonato a se stesso”. Camice bianco noto e stimato a Ercolano, De Rosa lancia un chiaro monito al governo locale guidato dal sindaco Vincenzo Strazzullo senza scadere però nella polemica come le stesso precisa: “Non intendiamo polemizzare con alcun singolo amministratore né con il primo cittadino Strazzullo ma vorremmo comprendere le logiche operative adottate da un palazzo di città spesso latitante nei confronti delle reali esigenze  comunitarie.  Troppe le lusinghe effimere e i proclami balconistici perché oggi il popolo ercolanese possa ancora credere nei propri rappresentanti politici. L’adeguato potenziamento e la riqualificazione mirata dell’approdo borbonico di Villa Favorita consentirebbe di investire nella zona creando posti di lavoro per centinaia di giovani ercolanesi. Anche gli storici “pescherecci” nostrani finirebbero di elemosinare asilo presso il porto del Granatello nella vicina Portici o a Torre del Greco potendo finalmente contare su un proprio supporto logistico. Ma bisogna fare in fretta: altro che sagre e banchetti. I residenti chiedono un atto di maturità civile, di analisi introspettiva profonda da parte di  chi ha l’onore di rappresentare politicamente Ercolano: fieri delle nostre origini non consentiremo che millenni di tradizioni storico archeologiche siano affossate dalla quanto meno approssimativa gestione di una delle oasi più rappresentative dell’hinterland vesuviano”. 
Alfonso Maria Liguori
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