Si è tenuto in piazza Risorgimento il secondo dei quattro comizi per “un paese normale” in programma per Roberto Duraccio, candidato sindaco delle liste di Jamm e Mo Bast. Liste civiche che continuano a crescere di consenso, puntando su temi e proposte forti, innovative e concrete. In piazza anche la musica di jazz della band di Leonardo De Lorenzo. Al termine, rinfresco con i prodotti tipici locali, per riagganciarsi alle tipicità e le eccellenze del territorio.
Moderatore della serata il professor Giorgio Veturo, capolista di Jamm, che introduce il primo intervento, quello di Francesco Servino, 28 anni, capolista di Mo Bast, che apre il discorso parlando della distanza tra i cittadini e le istituzioni, raccontando dello spiacevole episodio del prefetto De Martino che redarguisce padre Maurizio Patriciello, prete anticamorra di Caivano. Servino non le manda a dire a tutti i rivali candidati nelle altre liste: “Non permettiamo a nessuno di rivendicare la paternità delle lotte ambientaliste che ci appartengono: il gruppo di Mo Bast combatte da sempre contro gli scempi del territorio”. “C’è chi parla di cambiamento ma si presenta alle elezioni con nomi vecchi, triti e ritriti, e con simboli di partito che dovrebbero avere la decenza di non comparire più. I sangiuseppesi non devono farsi prendere in giro dalle forze di destra e di sinistra che verranno a cercare i voti: i partiti, tutti quanti, si sono mangiati il paese e ancora non sazi”. E infine, un appello a chi non vuole andare a votare: “Non si cambiano in questo modo le cose. Il voto utile è l’unico strumento a disposizione per cambiare le cose. Bisogna esprimere un voto di coscienza”.
Prende la parola il candidato sindaco Roberto Duraccio che apre il discorso ricordando l’uccisione di Pasquale Romano, ennesima vittima innocente della camorra: “Chiediamo alle istituzioni, prima di redarguire chi si impegna e rischia in prima persona, di tutelare la salute e la vita dei cittadini”. Sui servizi essenziali per la popolazione: “In questo paese le infrastrutture non sono mai state concepite in funzione del cittadino ma perchè rappresentano un appalto e quell’appalto deve essere manipolato: noi diciamo basta a questo! Viviamo in un contesto dove avere un bambino disabile è un dramma, perchè sullo stato sociale le istituzioni hanno fatto voti. In questo paese i nostri diritti sono negati e per avviare un’impresa abbiamo bisogno di santi in paradiso”. Sulla questione edilizia: “Le nostre proposte sono frutto di mesi di lavoro. Per dire stop al consumo di territorio dobbiamo fare una premessa: ci sono in questo paese cinquemila richieste di condono e i cittadini non si vedono riconociuto il diritto a poterle chiudere. Un’amministrazione seria dà la possibilità ai propri cittadini di regolarizzare gli edifici. Noi proponiamo un nuovo patto sociale per frenare il consumo di territorio. Senza la concessione in sanatoria, le imprese di San Giuseppe Vesuviano non possono recarsi in banca per ottenere un finanziamento. Questo perchè non si è voluto negli anni applicare uno strumento urbanistico degno di tale nome, perchè senza di esso parliamo di aria”. Una parentesi sui rifiuti: “La nostra è un’idea semplice e facilmente applicabili: compostaggio domestico, casa comunale dell’acqua e riduzione degli imballi. La casa comunale dell’acqua è un’installazione presso la quale il cittadino può recarsi con le bottiglie in vetro e riempirle di acqua depurata per un prezzo massimo di 5 centesimi al litro. Con queste soluzioni immediate l’ente spende l’80% in meno per togliere i rifiuti dalla strada, con un sollievo consistente della Tarsu e liberando le strade dalla spazzatura”. Questione salute e ambiente: “Nel territorio di San Giuseppe Vesuviano ricade una porzione di pineta comunale che fa parte del Parco Nazionale del Vesuvio: vogliamo ricavarne uno spazio dove i cittadini possano recarsi per respirare aria pulita e a passare il tempo libero. In questo paese ci sono colleghi bravissimi che hanno speso il proprio impegno per mettere a punto uno studio epidemiologico che mette in risalto dei dati preoccupanti: la morte non ha tessera di partito, non appartiene al ricco e al povero. Un’amministrazione seria si occupa della salute dei propri cittadini e di garantire un ambiente sano. Ci faremo promotori di un sistema anti-roghi: a tutte le ore della giornata sentiamo quell’odore acre di roghi tossici. Respiriamo sostanze che possono decretare la morte dei cittadini”. Un pensiero, anche da parte del candidato sindaco, va a padre Maurizio Patriciello: “Quel “signore” che si è permesso di aggredire in quella forma e con quella violenza un cittadino che rischia la propria vita ha dato una rappresentazione pessima dello Stato”. Sui beni comuni: “Siamo tutti chiamati alla tutela e al rispetto dei beni comuni. In questa piazza non veniamo solo ora a raccogliere voti. In questa piazza ci siamo stati per la raccolta delle firme per la ripubblicizzazione dell’acqua. In questa piazza ci siamo stati per raccogliere l’olio vegetale esausto: mille litri di olio sottratti alle falde acquifere”. Sul lavoro e i giovani: “Per i giovani, un altro progetto che metteremo in essere è quello dello sportello unico per l’impresa presso il quale faremo convergere tute le professionalità che abbiamo a disposizione con lo scopo di guidare il cittadino nella realizzazione della propria impresa. Mi sembra assolutamente indecente prendere in giro i cittadini dicendo “non vi facciamo pagare più l’IMU”: è un’offesa all’intelligenza e alla dignità”. Sulle pratiche della buona amministrazione: “Nello statuto di questo ente includeremo un articolo che chiaramente dirà che l’acqua è un bene comune che è e che resta pubblico. Sappiamo che c’è un consorzio che coinvolge 18 comuni: saremo il primo comune ad avere questo statuto e sarà il volano affinchè gli altri comuni si adeguino. Recepiremo gli articoli della carta di Pisa, un codice etico per promuovere la cultura della legalità e della trasparenza negli enti locali, che riguarda in particolar modo il rapporto con il danaro, perchè l’amministratore gestisce i soldi di tutti e non può permettersi di sperperarlo. Per gestire i soldi di tutti un’amministratore deve essere integerrimo. Chiediamo a tutti i candidati sindaco, indipendentemente dal risultato delle elezioni, di recepire la carta di Pisa nello Statuto del comune di San Giuseppe Vesuviano”. Infine un appello al voto utile: “Il voto è utile è quel voto che dopo espresso ti dà la possibilità di tornare a casa in maniera dignitosa, di guardare in faccia ai propri figli e dire “papà e mamma hanno fatto la cosa giusta”: il voto utile può andare solo a questa coalizione e alle persone che la rappresentano”.