Le assunzioni con contratto a tempo indeterminato (18 mesi)per 215 operatori socio assistenziali nella società partecipata del Comune “Napoli Sociale”, sono al centro di una inchiesta della procura di Napoli. L’inchiesta mira a chiarire le regolarità delle procedure di chiamata dei 215 operatori, che sarebbero stati scelti tra i nominativi in un elenco predisposto dal Servizio politiche di inclusione sociale, danneggiando così chi avrebbe avuto i requisiti per partecipare a un eventuale concorso. In particolare, l’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex sindaco Iervolino e degli assessori, è collegata a una delibera di Giunta del 2008, che però, secondo la difesa, non avrebbe predisposto in alcun modo le assunzioni, ma solo assegnato il servizio a “Napoli Sociale”.
Così, dopo molti mesi di denunce, soprattutto da parte di alcuni operatori di Napoli Sociale, poi querelati dalla stessa azienda, la procura ufficializza i sospetti sulle pratiche clientelari che hanno caratterizzato il ventennio Bassolin-iervoliano. Queste all’epoca le parole del sindaco Iervolino, quando si iniziano ad aprire indagini, inchieste e fascicoli sulle assunzioni nelle aziende partecipate comunali. «Noi al Comune non sappiamo assolutamente nulla di queste indagini – disse allora il sindaco – Anzi, vorrei saperne qualcosa, ogni tanto apro i giornali e leggo queste cose. L’assessore Giulio Riccio ha fatto la cosa migliore ha pubblicato l’elenco degli assunti a Napoli Sociale. Diteci cos’é che non va”. Qualcosa che andava, a quanto pare, c’era di sicuro.
Rosa Iervolino, indagata anche per epidemia colposa (insieme al governatore Bassolino) per lo scandalo rifiuti nel 2008, ora aggiunge quest’altra perla al suo carnet. Nel frattempo, si attendono gli sviluppi delle indagini.
Mario De Angelis