San Giorgio: rischio emergenza rifiuti

Si affaccia il rischio di una nuova emergenza rifiuti in provincia di Napoli, che molto probabilmente interesserà l’area vesuviana e quindi anche San Giorgio a Cremano. La città di Massimo Troisi e di Alighiero Noschese potrebbe rivivere lo scandalo che la fece balzare agli onori della cronaca alcuni anni fa. I cittadini cominciano a fare gli scongiuri ma pare che la situazione possa precipitare da un momento all’altro. Gli stir regionali sono fermi, intanto gli ultimi camion carichi di rifiuti cittadini sono in coda già da alcuni giorni. Il sindaco, Mimmo Giorgiano è una furia: «Il nostro è un comune virtuoso e ben organizzato ed è assurdo penalizzarlo in questo modo. Non permetterò che la mia città possa soffrire di una nuova emergenza rifiuti nonostante gli enormi risultati che abbiamo raggiunto in questo settore». Il comune vesuviano viaggia ad una percentuale di circa il 65% in tema di raccolta differenziata. Ma sebbene questa situazione derivi dall’esterno, costringendo l’ente a subirla, c’è comunque chi imputa all’attuale amministrazione lo stato di abbandono e di degrado in cui verserebbe la città.  «Ultimamente San Giorgio a Cremano non vive un periodo felice, bensì uno dei più oscuri della sua storia. Da anni ormai la città versa nell’incuria e nell’abbandono e l’alta percentuale di differenziata non riesce di certo a compensare il degrado presente nella città – denuncia il consigliere comunale dell’opposizione Ciro Di Giacomo, capogruppo dell’Alleanza dei Moderati – non ci spieghiamo come mai il Comune paghi ingenti somme per il diserbo delle strade al consorzio GEMA e la condizione delle nostre arterie cittadine sia così degradata, le erbacce stanno prendendo il sopravvento e la condizione igienico sanitaria è davvero allarmante, è assurdo che qualcuno decanti tanto i risultati raggiunti con la raccolta differenziata, peraltro merito esclusivo dei cittadini, e si lasci precipitare la città in una tale condizione di abbandono». Ma Di Giacomo non si ferma qui ed è un fiume in piena:«Strade come Corso Umberto I, Via Pittore, Via Brodolini, Via San Martino, Via Cappiello e Via Marconi, nelle quali insistono  anche plessi scolastici e strutture sanitarie, sono costellate da vegetazione spontanea sui marciapiedi, verde pubblico degradato, deiezioni canine che denotano un totale disinteressamento da parte dell’amministrazione Giorgiano. A causa di questa gravissima condizione – continua il consigliere dei moderati – il nome di San Giorgio a Cremano spesso è accostato a quello del degrado urbano e della malagestione della macchina comunale e nei cittadini è ancora vivo il ricordo della grave emergenza rifiuti del 2008. A soffrire di questa nomea è anche il commercio cittadino che da anni sta conoscendo una fase calante, da tempo i commercianti lamentano un calo nelle vendite e ciò non è ascrivibile solo alla crisi economica – conclude Di Giacomo – ma anche al buon nome della città che quotidianamente viene deriso, per questo chiesi, insieme ad altri colleghi dell’opposizione, la convocazione di un consiglio comunale sull’argomento», conclude il leader dell’opposizione. La seduta che avrebbe dovuto tenersi fu puntualmente sciolta per mancanza del numero legale. «L’opposizione in città c’è ed è viva e propositiva – avvertono i consiglieri d’opposizione in un comunicato congiunto – il luogo comune per cui a San Giorgio non ci sia opposizione l’abbiamo sfatato da tempo, c’è ancora molto da fare ma non ci fermeremo ed andremo avanti lavorando con determinazione affinché alle prossime comunali le nostre ragioni e quelle della gente prevalgano. Intanto sollecitiamo i cittadini ad accorrere numerosi ai confronti in consiglio comunale».

 

                                                                                                                                                                                     Claudio Di Paola

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