L’incresciosa vicenda dell’aggressione ai danni di un sedicenne continua a tenere banco fra l’opinione pubblica. Nonostante se ne parli tanto, nulla riesce a scalfire il muro di omertà che i protagonisti hanno costruito attorno al raccapricciante accadimento.
La polizia sta continuando le indagini ad un ritmo serrato per appurare la precisa dinamica dei fatti. Al momento, l’unica certezza sembra essere l’età dell’aggressore facente parte di una gang di baby bulli (10 anni) e quella della vittima (16 anni). Per carpire altre informazioni si sta cercando di espugnare il muro omertoso che i ragazzini hanno innalzato attorno alla vicenda, spalleggiandosi fra mille silenzi.
Giro di vite su facebook. Da giorni, infatti gli inquirenti stanno controllando gli account dei ragazzini presenti quella sera nei pressi della Casa del Pellegrino, triste location dell’episodio. La speranza è quella di cogliere informazioni, dettagli che possano contribuire a ricostruire la precisa dinamica.
Sul social network i ragazzini parlano fra di loro, scrivono post, fanno precisazioni in merito alle età dei due protagonisti, riferiscono dettagli sull’accoltellamento ma…non fanno nomi! Forse la paura di eventuali future ritorsioni impedisce ai testimoni del fatto di parlare liberamente.
L’episodio di piazza Bartolo Longo, porta alla luce una triste realtà: quella di comitive di ragazzini che, spesso, con il loro atteggiamento spavaldo e violento, rasentano il bullismo. Un fenomeno che già da tempo gli inquirenti stavano monitorando e che, purtroppo si è concretizzato nel vile atto ai danni del sedicenne in un tranquillo sabato sera come tanti.
Seguiremo gli sviluppi della vicenda nei prossimi giorni fiduciosi che, quanto prima, si arrivi ad una risoluzione piena del caso.
Marianna Di Paolo