“Caro amico santo ti scrivo…”: l’opera prima di don Ivan Licinio

 

 

 

 

 

 

 

Ieri, nella sala “Marianna De Fusco” alle ore 19.30, la comunità pompeiana ha salutato con gioia il debutto letterario di don Ivan Licinio. Il giovane sacerdote pompeiano ha presentato il libro dal titolo “Caro amico santo ti scrivo… alcuni rapporti epistolari del Beato Bartolo Longo” alla vigilia dell’anniversario della beatificazione dello stesso.

Ad intervenire alla conferenza di presentazione diverse personalità: don Giuseppe Esposito, direttore della Biblioteca e dell’Archivio Bartolo Longo. Il prof. Alfonso Langella, docente di mariologia presso la PFTIM (Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale). A moderare la presentazione, il sig. Vittorio Tufano, collaboratore presso la Pastorale Giovanile del Pontificio Santuario di Pompei.

Il libro ha fatto il suo debutto sulle note della famosa canzone di Lucio Dalla dall’omonimo titolo proprio a voler indicare, fin dall’inizio, il tema dominante dell’opera: lo scambio epistolare del Beato Bartolo Longo con una serie di santi e beati del suo tempo.

Un carteggio molto vasto quello del Beato: una serie di circa 6000 epistole, grazie alle quali si ricostruisce non solo la parabola esistenziale del fondatore della città mariana, ma anche il tessuto sociale di un’intera epoca storica. Amici di corrispondenza del Beato Bartolo Longo furono una serie di santi e beati del suo tempo, fra cui Giuseppe Moscati, Eustachio Montemurro, Michele Rua, p. Pio da Pietrelcina, Giuseppe Toniolo e tanti altri protagonisti del mondo religioso e laico del tempo .

La novità del volume di don Ivan Licinio, consiste nella riscoperta della dimensione umana del Longo, con tutti i suoi sentimenti, emozioni, dubbi e preoccupazioni, tipici di ogni uomo.

Il libro, spiega don Giuseppe Esposito, “non è una semplice raccolta di corrispondenze epistolari. E’ un’opera che, da un lato, evidenzia il valore dell’amicizia vissuto cristianamente e, dall’altro, riflette sulla missione di santità alla quale ogni uomo è chiamato”.

Don Ivan, asserisce il prof. Alfonso Langella, “ha riscoperto la figura del Beato Bartolo Longo, ponendo in evidenza numerosi elementi significativi ed attuali per gli uomini e le donne di oggi”.

Alla fine della presentazione, incontro il giovane sacerdote pompeiano per porgli alcune domande sulla sua opera.

Don Ivan, quali sono le sue emozioni per il debutto della sua prima opera letteraria?

Quelle che provo sono emozioni intense e fortissime soprattutto per la consapevolezza di aver parlato, nel mio libro, di un esempio autentico di fulgida fede e santità.

Come è maturata l’idea di scrivere un libro sulla corrispondenza epistolare del Longo?

L’ispirazione l’ho tratta dalla volontà di voler evidenziare la figura del Beato da una prospettiva inedita e di riscoprirne tutta l’umanità in ogni sua sfumatura. Ma soprattutto, nelle mie intenzioni, c’era il desiderio di esaltare la figura del nostro fondatore come uomo del dialogo.

Don Ivan, per il futuro, ci regalerà altre opere?

Sicuramente sì, l’intenzione c’è tutta. Continuerò nell’opera di riscoperta dei testi del Beato Bartolo Longo.

Il ricavato ottenuto dalla vendita del libro sarà interamente devoluto per la ristrutturazione della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Pompei presso la quale è vice parroco il giovane sacerdote. La notizia è stata accolta con grande gioia dai presenti.

Infrangendo per una volta le formali regole giornalistiche, rivolgo a Ivan, caro amico, le felicitazioni a nome di tutta la redazione de “ Il Gazzettino Vesuviano”, con l’augurio che questa tua opera sia la prima di una lunga serie. Un grazie speciale per aver donato a me e alla comunità pompeiana una forte emozione alla stregua di quella vissuta durante la tua ordinazione sacerdotale. Ad maiora don Ivan!

Marianna Di Paolo

 

 

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