Il primo cittadino, dott. Falcone ha invitato a praticare l’apostolato del simile verso il simile, affermando che “ricordare il passato serve a capire il presente, per progettare il futuro. L’uomo rivive il dramma del nazismo e nel presente la perdita di punti di riferimento. Noi continuiamo a mangiare soddisfatti rispetto ai tanti bambini che muoiono nel mondo o alle guerre che sembrano, ma non lo sono, lontane da noi. La Via Crucis, ripetuta con il nazismo contro gli ebrei, si ritrova nel disastro antropologico, nel razzismo strisciante e palese di oggi. Ben vengano queste riunioni, sono la risposta alla chiamata, all’esigenza di affrontare i problemi secondo la competenza e la responsabilità di ognuno. Occhio al passato dunque, attraverso questa memoria e questo memoriale di gente che ha sofferto e che sta soffrendo. Il nostro augurio è di poter camminare insieme, popolo e vita reale, in una cordata unica per inneggiare alla grandezza dell’uomo”.
L’architetto Marcello Naimoli, direttore del museo “Itinerario della memoria e della pace- Centro studi Giovanni Palatucci” di Campagna ha proiettato immagini tratte da film e documentari televisivi riguardante l’internamento di Ebrei nel campo di Campagna, in provincia di Salerno, attivo dal 1940 al 1943 fra i due ex conventi di San Bartolomeo e dell’Immacolata. Di quel periodo si ricorda l’eroica coraggiosa e solidale azione della popolazione locale e del Vescovo Giuseppe Maria Palatucci, lo zio del martire Giovanni, tutti impegnati nella salvezza degli Ebrei come testimoniato nel film “Ebrei a Campagna: una storia diversa” di Maria Giustina Laurenzi. In molti casi si è trattato di una reciproca salvezza, ha detto Marcello Naimoli, “grazie agli interventi dei medici Ebrei a favore della popolazione locale. Ancora oggi ci sono tanti ricordi ed oggetti lasciati alle famiglie di Campagna da parte degli Ebrei internati. L’immagine di pacifica convivenza di quegli anni sta nella prossimità di Chiesa e Sinagoga”. L’ingegnere Giovanni Malesci, Presidente della “Populorum Progressio”, nel presentare le fotografie del viaggio del 2012, ha detto che “Auschwitz suscita fastidi, il ricordo non fa piacere perché l’uomo ha negato se stesso. Noi ci muoviamo facendo rete sul territorio ed oggi iniziamo questo percorso che ci porterà, dal 18 al 21 gennaio 2013, ad Auschwitz e a Cracovia, perché il visitatore nel conoscere bestialità e bellezza conosca le due facce dell’uomo e capisca che vivere è comunque bello”. Le testimonianze degli studenti Vincenzo, Francesco e Simone, reduci del viaggio del 2012, hanno messo in allerta la platea dei partecipanti al convegno sulla “tragedia educativa dei giovani che non si interessano alla storia e all’attualità”.
Fra le prime adesioni per il viaggio del 2013 quella del sociologo e giornalista Antonio Castaldo che ha dichiarato: “sarà per me un modo speciale per preparare l’osservanza ed il rispetto, il 27 gennaio 2013, della ‘Giornata della Memoria’, (ricorrenza internazionale in Italia fissata con la Legge n. 211 del 2000) recandomi, con gli amici della Populorum Progressio sui luoghi della Shoah e ricordare tutte le vittime dei campi di sterminio nazisti, Ebrei, Testimoni di Geova, Rom e Sinti, Omosessuali, Prigionieri politici e Criminali comuni. confermando l’impegno di tutti noi affinché tutto ciò non accada Mai Più”.