Pino Capasso, sindaco di San Sebastiano al Vesuvio si è dimesso da consigliere provinciale. Le motivazioni? Quelle ufficiali sarebbero legate allo spostamento del dirigente provinciale, Giacomo Ariete da altro incarico.
«Il miglior dirigente della Provincia di Napoli – ha affermato Capasso – è stato punito tre volte, nonostante con il suo comportamento abbia anche salvato gli stessi vertici politici provinciali che si apprestavano ad approvare un documento che successivamente è stato duramente bocciato con una sentenza del Tar. Una coda velenosa, voluta da Cesaro e, purtroppo per lui, firmata da Pentangelo che non rappresenta altro se non la continuazione di un certo modo di fare politica».
Ricordiamo che proprio Ariete aveva avuto un ruolo fondamentale nell’iter del Puc di Volla, mai arrivato ad approvazione e successivamente dichiarato decaduto nelle scorse settimane. Proprio Giacomo Ariete era stato individuato dal centrodestra vollese quale responsabile del naufragio dello strumento urbanistico ed in più occasioni l’amministrazione guidata allora da Salvatore Ricci aveva voluto individuare proprio nel consigliere provinciale Capasso il regista occulto delle azioni di contrasto al Piano Urbanistico vollese attuate dal dirigente oggi spostato ad altro incarico.
Il presidente facente funzioni della Provincia di Napoli Antonio Pentangelo ci ha risposto in maniera chiara ed inequivocabile: «Quanto paventato dal sindaco di San Sebastiano al Vesuvio per motivare il suo abbandono degli scranni provinciali, in un momento in cui, tra l’altro, il nostro ente avrebbe bisogno del supporto di tutti, maggioranza ed opposizione, per far fronte ai gravi problemi finanziari che ci sono crollati addosso, è assolutamente senza fondamento. E’ prassi che periodicamente i dirigenti passino ad altro incarico, anche perché tutti i dirigenti devono essere in grado di operare in tutti i settori. Poco più di un anno fa ci sono stati altri avvicendamenti, ma in quel caso nessuno si sentì colpito da un ostracismo che in effetti non esiste.
Del resto il dirigente Giacomo Ariete è stato incaricato della progettazione e della pianificazione delle reti infrastrutturali, settore altamente strategico anche alla luce degli ultimi decreti del governo centrale che individua proprio nella scuola e nell’urbanistica i settori di cui principalmente gli enti provinciali dovranno interessarsi».
Le dimissioni di Capasso, che sono giunte nelle mani di Pentangelo ieri mercoledì 31 ottobre, anche se motivate con la protesta riguardo lo spostamento del dirigente, potrebbero celare le intenzioni del sindaco vesuviano che ambisce ad uno scranno romano. Secondo la legge elettorale infatti l’incompatibilità a candidarsi ci sarebbe stata solo con l’incarico provinciale e non con quello di sindaco di San Sebastiano che non supera i ventimila abitanti. Capasso quindi potrebbe essere una delle pedine del Partito Democratico in provincia di Napoli insieme ad Enzo Cuomo a Portici, Giovanni Pianese a Giugliano e Mario Iervolino ad Ottaviano.
«Dal Canto mio – ha concluso Capasso – penso di aver giustamente appoggiato Ariete contro la politica “espansionistica” di Cesaro e del suo partito. Per quel che riguarda le dimissioni e l’eventuale mia candidatura alle politiche, l’incarico provinciale non sarebbe comunque stato da ostacolo. Ho solo voluto dare un segnale forte contro un modo gattopardesco di intendere la pubblica amministrazione di fronte ad una ingiustizia. In effetti si è cambiato tutto per non cambiare nulla, l’unico ad essere stato danneggiato, anche economicamente è stato Giacomo Ariete. E allora non mi è restato che sbattere la porta ed andare via».
Gennaro Cirillo