Una discarica abusiva nell’area protetta del Parco Nazionale del Vesuvio. Nei sentieri che portano al vulcano, tra Ercolano e San Sebastiano al Vesuvio, rifiuti e agricoltura vanno a braccetto. Sacchetti, pneumatici, prodotti per l’edilizia, mobili, tubi di amianto, fogli di eternit, resti di automobili, indumenti sono diventati un tutt’uno con il terreno, lo stesso che produce i frutti che andranno sul mercato. Un disastro ecologico più volte segnalato alla Polizia Municipale dagli agricoltori ormai stanchi di combattere contro l’abbandono selvaggio dei rifiuti a pochi passi dalle loro terre. Ma fin’ora poche sono state le azioni intraprese per arginare questo fenomeno. A testimonianza della negligenza di molti tra amministratori e addetti alla protezione del parco, ci sono interi cumuli di spazzatura lungo le vie alle falde del Vesuvio. “Sono mesi che segnalo la questione, ma pochi sono stati i riscontri – commenta S. I. agricoltore di Contrada Castelluccio, una strada di Ercolano invasa dai rifiuti che costeggia le coltivazioni -. Pochi giorni fa ho trovato sacchetti di spazzatura fuori e dentro il mio terreno. Ignoti hanno, infatti, lasciato rifiuti vari fuori al cancello che delimita il mio terreno. Tra la spazzatura ho trovato anche un portellone di una cella frigorifera. Alcuni sacchetti sono stati lanciati anche all’interno della mia proprietà. Siamo completamente abbandonati da chi dovrebbe garantirci protezione”.
Rifiuti e coltivazioni. Percorrendo Contrada Castelluccio, confine tra Ercolano e San Sebastiano al Vesuvio che porta ai vari sentieri per raggiungere il vulcano, è inevitabile notare le coltivazioni di olive, fave, fichi d’india, mele cotogne, sorbe, limoni e nei terreni vicini rifiuti speciali, pneumatici quasi seppelliti nel terreno, spazzatura bruciata, amianto. In un’area vicina al viottolo che conduce al Vesuvio, sorge un vero e proprio “cimitero delle scarpe”. Migliaia di calzature usate abbandonate nell’area del parco, segnale che da anni quella zona è abitualmente usata per depositare le scarpe utilizzate, tra l’indifferenza totale. Una vicenda clamorosa dati anche i principi sui quali è nato il Parco Nazionale del Vesuvio. Infatti, l’Ente che attualmente ha sede a Ottaviano, è stato istituito con il decreto del Presidente della Repubblica del 5 giugno 1995, principalmente per conservare i valori del territorio e dell’ambiente, e la loro integrazione con l’uomo; salvaguardare le specie animali e vegetali, nonché le singolarità geologiche; promuovere attività di educazione ambientale, di formazione e di ricerca scientifica. Inoltre, la presenza di ben 612 specie del mondo vegetale e 227 del mondo animale, hanno reso famoso il Parco Nazionale in tutto il mondo.
Andrea Scala