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Fiat di Pomigliano: momenti di tensione dopo il vertice azienda-sindacati

Tensione alla Fiat di Pomigliano d’Arco: situazione di stallo tra azienda e sindacati al termine dell’incontro terminato pochi minuti fa. Alcuni lavoratori hanno contestato duramente le organizzazioni sindacali. 

E’ durato circa un’ora l’incontro tra le rappresentanze sindacali Fim, Uilm, Fismic e Ugl Metalmeccanici e i vertici dello stabilimento Giovan Battista Vico di Pomigliano d’Arco. Un nulla di fatto dal punto di vista di eventuali spiragli d’intesa, con i vertici di Fip che hanno ribadito l’intenzione di Fiat di mantenere le procedure di mobilita’ aperte, e il no deciso dei sindacati a penalizzazioni per i lavoratori che hanno firmato l’accordo. E’ possibile un nuovo incontro, di cui però non è stata indicata una data. “Uilm si impegna per la ricerca di una soluzione valida – sottolinea il segretario campano Giovanni Sgambati – perché in fabbrica ci sono troppe tensioni che penalizzano i lavoratori e l’azienda.

Restano dunque le distanze tra organizzazioni sindacali e azienda, dopo l’esame congiunto previsto dalla procedura, come sottolinea il segretario provinciale Fim Giuseppe Terracciano. La riunione “si e’ svolta in un clima di preoccupazione” legato al significato politico “che strumentalmente ci sta dando alla sentenza emessa dalla corte di Appello di Roma. I sindacati hanno chiesto unitariamente il ritiro della procedura. “Ribadiamo la necessita’ che Fiat si fermi e Fiom firmi l’accordo e torni a fare sindacato con noi”, conclude Terracciano.

Momenti di tensione sono stati registrati all’esterno dello stabilimento. Alcuni lavoratori Cobas e ‘cani sciolti’ hanno atteso il termine della riunione per contestare i segretari regionali presenti, in particolare Giuseppe Terracciano della Fim Cisl con il quale si sono fermati a discutere animatamente rivendicando l’attenzione sui 3mila lavoratori in cassintegrazione.

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