Ancora un’altra decina di giorni di passione per il futuro della città delle acque. In sette minuti il consiglio comunale era già bello e concluso.
Alle 9 in punto tutti presenti nell’aula consigliare. Trenta consiglieri e il sindaco Luigi Bobbio che appena veniva dato inizio ai lavori ritirava tutti i punti all’ordine del giorno, Bilancio e Terme inclusi. Di seguito l’intervento di Bobbio
“Sono giornate – ha affermato il sindaco stabiese – che nessuno vorrebbe vivere. Giornate in cui l’uomo ed il politico si combattono. Oggi il politico deve prevalere sull’uomo ed è per questo che metto da parte la mia indole.
Se oggi votassimo – ha continuato Bobbio – ci sarebbe la bocciatura del bilancio, un risultato sociale che boccerebbe la città”.
Ancora una settimana o poco più, quindi, per l’ex senatore per provare a ricompattare una maggioranza che negli ultimi mesi gli si è sbriciolata tra le mani. Ancora un tentativo per evitare lo scioglimento del consiglio comunale e il rinvio alle urne per Castellammare. Bobbio quindi non si arrende e proverà a giocarsi le ultimissime, a questo punto, carte per rimanere il titolare della poltrona più alta di Palazzo Farnese.
Molto probabile che giunga, a questo punto, la diffida del Prefetto dato che per il bilancio si sarebbe fuori tempo massimo. Bilancio che era già stato ritirato una volta e che ancora non ha i numeri per essere approvato. Una votazione per lo strumento finanziario che si è trasformata in un voto di fiducia al governo cittadino per quel che resta della coalizione di centrodestra che si era aggiudicata l’ultima tornata amministrativa.
A concludere la seduta lampo del consesso civico, il presidente del consiglio Gaetano Cimmino che, dopo aver augurato una buona giornata a tutti, ha ripreso il faldone dei documenti che oggi sarebbero dovuti essere oggetto dei lavori e si è allontanato dall’aula.Oggi ho dovuto fare una scelta fra l’uomo e il sindaco, e quindi l’uomo politico, due parti del mio essere in questo momento. L’uomo avrebbe voluto che io scegliessi di andare al voto oggi sapendo che i numeri avrebbero condannato il bilancio ad una sicura bocciatura, questo avrebbe significato distruggere le speranze di questa città, le speranze dei suoi cittadini, avrebbe significato un far morire le terme subito, avrebbe significato quindi mandare i lavoratori delle terme al sicuro massacro sociale, avrebbe significato far perdere a tanti altri lavoratori per i quali sono stati già individuate e messe in atto soluzioni di salvataggio, far andare anche questi altri lavoratori incontro ad una sicura sconfitta dal punto di vista economico e sociale. Ho ritenuto quindi che fosse necessario innanzitutto privilegiarela salvaguardia degli interessi sociali e degli interessi dei cittadini di Castellammare. Certo, nel fare questo, se io avessi fatto la scelta da uomo e quindi andiamo a votare e così la città avrebbe avuto modo poi di giudicare chi col suo voto causava tutto questo massacro sociale con la bocciatura del bilancio e chi no, chi invece avrebbe dovuto salvarlo, io sicuramente nel fare la scelta invece di ritirare il bilancio in qualche maniera ho intaccato il mio personale capitale politico, che è un capitale politico fatto di credibilità e di scelte chiare che sono molto apprezzate dai cittadini soprattutto nel momento in cui più d’uno mi vede in qualche maniera come assediato da un vecchio modo di fare politica in questa città. Non ho voluto fare una sceltaquindi di tipo personale, privilegiando il mio capitale politico, ma ho voluto lucidamente fare una scelta invece di amore per la città. Ho preferito far prevalere quindi le esigenze legittime della politica e le esigenze della politica e quindi i miei doveri di sindaco e di uomo politico mi imponevano di privilegiare la ricerca finché sarà possibile di una strada che possa consentire, politicamente parlando, di rinsaldare, rinforzare, stabilizzare una nuova e più forte maggioranza per l’interesse di questa città, ma non per superare questo bilancio, che sarebbe una cosa importante ma comunque riduttiva, ma per arrivare a finire il ciclo di governo di questa consiliatura, quindi finire i cinque anni di consiliatura, per poi proporci per un nuovo mandato per portare al compimento i giganteschi processi di salvataggio e di rilancio di castellammare che peraltro sono già visibili sotto gli occhi di tutti i cittadini visto che tantissime cose comunque già sono state fatte e sono state fatte bene in tutti i settori, dal settore della vivibilità al settore della quotidianità, al settore della legalità, al settore della salvaguardiadell’occupazione e del rilancio del diritto al lavoro dei nostri concittadini. Quindi ho, come dire, valutato le due alternative in campo e quindi ho scelto di ritirare il bilancio”.