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Santa Maria la Carità: la città ricorda Carlo Cannavacciuolo

“Parlano” il dolore e la compostezza dei genitori di Carlo. Non vogliono riflettori, né manifesti per pubblicizzare “l’evento”. In una mattinata dedicata alla memoria del figlio e della legalità, che vede protagonisti i giovani di Santa Maria, è ancora la loro onestà e la loro modestia ad aprire, poco dopo le 10, il corteo per non dimenticare. Il primo anniversario della morte di Carlo Cannavacciuolo, il 27enne veterinario ucciso in via Ponticelli mentre si trovava in auto con la fidanzata, scorre così per i vicoli e le strade di Santa Maria La Carità tra centinaia di persone e, soprattutto, tra gli alunni delle scuole elementari e medie cittadine. All’appuntamento ci sono anche il colonnello dei carabinieri Marco Minnucci, il capitano della compagnìa di Castellammare Gennaro Cassese, il sindaco Francesco Cascone. E’ un corteo per non dimenticare,  dopo la messa celebrata domenica mattina da don Francesco Celotto. Per quel delitto sono stati arrestati Violanto Petrucci e Ciro Afeltra, due giovani pregiudicati di Pimonte. A Santa Maria invece il sorriso di Carlo è sulle foto portate dagli alunni della “De Filippo”, sui messaggi di legalità scritti su pergamena e consegnati agli adulti: riscalda il cuore in una fredda mattinata d’autunno.  La manifestazione tocca varie strade cittadine, ma si concentra poi in piazza Borrelli, dove è prevista la tappa al Comune. Qui il sindaco Cascone consegna ai parenti di Carlo una medaglia d’argento al valore civile. Poi, verso le 11.30, si reca insieme a papà Giovanni, alla mamma e alla fidanzata Carmela, sul luogo della tragedia per depositare dei fiori. Alle 12, il rientro nella casa comunale e l’inizio della cerimonia di commemorazione, a cuifa seguito un convegno a difesa della legalità promosso dall’amministrazione comunale. “Bisogna farsi promotori di un’attività di recupero culturale tra i giovani – ha affermato il sindaco -, affinchè si allontanino in maniera definitiva dagli ambienti della camorra e della criminalità in generale. Dopo la tragica morte di Carlo, l’amministrazione comunale ha avviato due importanti progetti per la tutela e la salvaguardia della sicurezza: innanzitutto, abbiamo finalmente approvato una variante al prg per la realizzazione di una caserma dei carabinieri. Inoltre – continua – , siamo riusciti ad avere un finanziamento ministeriale di 300mila euro, al fine di dotare il nostro territorio di altre 16 telecamere di videosorveglianza e, quindi, monitorare costantemente tutti i quartieri cittadini”. Poche sono state invece le parole pronunciate da Giovanni Cannavacciuolo, tra l’altro in maniera privata e durante un discorso con gli amministratori. “Non c’è bisogno di essere ufficialmente legati alla camorra – ha detto -, quando di cultura camorristica in questo territorio è intrisa l’aria che respiriamo. Due banditi hanno tolto la vita a Carlo, segnando per sempre l’esistenza della nostra famiglia”. Sulla vicenda è intervenuto anche Francesco Borrelli, commissario regionale dei Verdi. “Carlo Cannavacciuolo – afferma – è un giovane eroe dei nostri giorni, simbolo positivo di amore per il territorio e per la giustizia. Un esempio per tutti – continua -, un eroe moderno che non va dimenticato e anzi alla cui memoria dovrebbero essere intitolate strade e piazze pubbliche. Negli ultimi giorni – conclude – anche il secondo complice ha confessato l’assassinio di Carlo. Alla sua famiglia, alla fidanzata ed ai suoi amici va il nostro pensiero in una giornata che, oltre al comune di appartenenza, tutte le istituzioni regionali e provinciali dovevano celebrare e ricordare”.

Francesco Fusco

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