Sembra quasi una telenovela. Dopo le indagini avviate mesi fa sulle ditte in odore di camorra per la gestione dei rifiuti e non solo,a Scafati giungono notizie allarmanti che questa volta riguardano nello specifico l’intero CdA dell’ACSE più un dipendente: Eduardo D’Angolo, il vicepresidente della partecipata comunale, Aniello Longobardi, il presidente, il direttore Salvatore De Vivo e il dipendente Antonio Sicignano. Accusati di turbativa d’asta per aver consegnato un appalto per lo smaltimento dei rifiuti ad una ditta legata – secondola Ddadi Salerno – al clan dei casalesi. L’amministrazione comunale del sindaco Aliberti e l’ACSE stessa hanno riposto fiducia nel lavoro della magistratura. Viste la gravità delle accuse, le precedenti indagini e l’inopportunità ed il disonore di accostare alla città di Scafati vicende di stampo camorristico sarebbe doveroso e necessario un passo indietro da parte del sindaco Aliberti e dei suoi uomini inseriti negli enti comunali oggetto di indagine. ”Noi siamo certi della professionalità con cui i dirigenti nominati da questa amministrazione svolgono il loro lavoro – ha commentato Adriano Falanga (Fli) – E’ chiaro che confidiamo nella magistratura e ci auguriamo che tutto si concluda in positivo, per l’interesse della città e dei dirigenti coinvolti. A preoccuparci però sono i numeri: un’intera giunta, 11 funzionari per la questione finti poveri, 4 dirigenti per il concorso architetti e 4 ancora per l’appalto Over Line, tutti sotto accusa. Ripetiamo, siamo convinti della bontà professionale e amministrativa di tutti, ma di fronte a certi numeri, le perplessità non possono non nascere e allora cosa pensare? A una “persecuzione” della Magistratura?”. È intervenuto anche l’ex sindaco Bottoni (PD) dicendo che ”tutto ciò che avevamo in precedenza denunciato si è rivelato vero. Nonostante il sindaco avesse garantito sulla trasparenza e la legalità delle gare d’appalto e del CDA dell’ACSE si sono aperte delle inchieste allarmanti. Noi come PD abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura ma chiediamo le dimissioni dell’amministrazione e del CDA. È giusto che si difendano ma rispettando i canoni etici della società civile”. “Visti gli esiti delle indagini e le accuse mosse è necessario azzerare tutti i vertici aziendali dell’ACSE – Ignazio Tafuro(SEL) – Il sindaco continua a far finta di niente mentre dirigenti e dipendenti da lui nominati sono indagati per fatti gravissimi. Mi ricorda Berlusconi che mentre la crisi uccideva le persone diceva che andava tutto bene. A Natale il sindaco più che le luminarie farebbe bene a fare un regalo alla città:destituirsi e ridare così a Scafati un’altra amministrazione visto i fallimenti che vanno dalla sicurezza,alla mancanza di lavoro ed adesso anche alla camorra”.
Aniello Danilo Memoli