Il giovane era padre di tre figli , residente al campo nomade 13 di Giugliano in località Ponte Riccio. I familiari e la Polizia sono arrivati all’ospedale S.Giuliano per il riconoscimento e l’accertamento dei dati dichiarati dalla famiglia.
Mario Delfino, ex assessore al Welfare del comune di Giugliano dichiara- il problema esiste e va affrontato- chiedendo una task force nazionale per censire tutti i nomadi presenti nel comune di Giugliano.
A Giugliano, terza città campana per densità, con circa 125.000 abitanti, afferma Delfino, ci sono circa 700 nomadi di cui circa 200 sistemati in alloggi accettabili, il resto versano in condizioni precarie, soprattutto dal punto di vista igienico, alloggi di fortuna e campi nomadi, nei quali ci sono moltissimi bambini. L’ex assessore, rende noto anche che negli ultimi tempi, si sono registrate tensioni con i cittadini locali.
Il comune di Giugliano-prosegue Mario Delfino- non ha le strutture per garantire a tutti i 700 nomadi una sistemazione dignitosa, ma se arrivassero fondi dall’Unione Europea, dietro progetto di integrazione presentato dagli enti locali, si potrebbe fare di più per un inserimento dignitoso di queste persone, che versano in condizioni disperate, in un tessuto sociale come quello di Giugliano, già duramente colpito dall’abbandono da parte delle istituzioni, che viene utilizzato solo per scaricare le emergenze che ci sono nel napoletano.
Ieri, al comune di Giugliano, una delegazione cittadina ha preso parte ad una riunione col commissario prefettizio, Maurizio Valiante, dove le persone hanno fatto sentire la propria voce, ribadendo di non essere assolutamente razziste, ponendo l’attenzione sulle problematiche del vivere civile da parte delle comunità rom, di integrazione e rispetto nei confronti del resto della città.
Luciano Annunziata