Portici, intervista al consigliere comunale Maurizio Minichino (Pd)

Abbiamo incontrato il consigliere comunale Maurizio Minichino, uomo di punta del Partito Democratico che alle ultime amministrative ha riscosso un notevole consenso, risultando tra i più votati dell’intera assise. Già segretario cittadino e provinciale del Movimento Giovanile del Partito Popolare Italiano, Minichino ha cominciato il proprio percorso istituzionale prima come consigliere di quartiere, poi come consigliere comunale dal 2004 ad oggi. Con lui abbiamo analizzato passato, presente e futuro politico della città di Portici.
Minichino, qual è il suo bilancio di questi otto anni di amministrazione Cuomo?
Il giudizio sul governo cittadino targato Cuomo non può che essere positivo: chiunque sarà il prossimo sindaco, difficilmente riuscirà ad eguagliare quanto fatto da lui. Usciamo completamente rivoluzionati da questi otto anni di amministrazione, durante i quali abbiamo cambiato marcia grazie ad un sindaco che si è dimostrato politicamente capace ed attento alle esigenze della città.
Quali, secondo lei, i punti di forza di quest’amministrazione?
Uno dei maggiori successi riportati da quest’amministrazione è l’esser riuscita a tenere la città lontana dall’emergenza rifiuti che ha colpito l’intera provincia: non dimentichiamo che il modello Portici è stato spesso portato come esempio nei comuni limitrofi, ma anche a livello regionale e nazionale. Tra i punti di forza ricorderei anche l’opera di riqualificazione del territorio, che ha profondamente mutato il volto della nostra Portici. A tutto ciò, aggiungerei il recupero della balneabilità del mare cittadino: consentitemi però di dire che su questo tema la maggioranza è stata vittima di attacchi strumentali. Nonostante le analisi batteriologiche effettuate risultassero pienamente compatibili con i vigenti parametri di legge, alcune forze di opposizione hanno portato avanti una campagna denigratoria volta al solo tornaconto elettorale. I fatti, con il tempo, ci hanno dato ragione.
Quali, invece, le mancanze più rilevanti?
Sinceramente, l’unico punto debole che riesco ad individuare in questa consiliatura è da individuarsi nelle fibrillazioni che si sono venute a creare all’interno del Consiglio Comunale in questi ultimi mesi. Sono tuttavia dinamiche che in un secondo mandato definirei quasi fisiologiche.
C’è un qualche provvedimento, da lei avanzato, del quale va particolarmente fiero?
Ho ricoperto il ruolo di presidente della Commissione Assetto e Territorio, all’interno della quale credo di aver svolto un lavoro attento e scrupoloso. Parto infatti dal presupposto che la politica sia servizio al cittadino, pertanto non mi curo dei successi personali. Dovendo indicare un motivo di fierezza, sceglierei il ruolo che ho svolto all’interno del partito: mi sono sempre prodigato per tenere unito il gruppo di maggioranza e garantire la governabilità.
Nella prossima primavera i cittadini saranno chiamati alle urne: quali sono le sue intenzioni?
Nel corso dei miei anni di servizio istituzionale credo di aver dimostrato serietà e fedeltà alla linea. Sono un uomo di partito, motivo per cui credo che la decisione circa le modalità del mio impegno spetti al partito stesso: sono e resto a disposizione del Pd.
Come giudica il contesto politico porticese?
Allo stato attuale, il quadro politico cittadino mi sembra alquanto frazionato. In un simile contesto il centrosinistra ha la responsabilità di trovare la giusta quadra, onde non mancare la sfida col governo porticese. Al momento, peraltro, risulta difficile individuare un’alternativa allo schieramento progressista: se da un lato abbiamo un centrodestra rissoso e preda delle divisioni interne, dall’altro troviamo un Movimento Cinque Stelle troppo spesso prigioniero di una visione astratta della realtà cittadina.
Il centrosinistra sembra essere diviso tra la ricerca interna di un candidato e l’ipotesi primarie: quale il suo pensiero a riguardo?
I nomi sin qui proposti sono tutti rispettabili e dall’indubbio spessore politico. Il nostro scopo è quello di individuare un candidato forte, capace di rappresentare le istanze del partito e delle forze alleate; qualora ciò non risultasse possibile, ritengo che la scelta più saggia sia quella di dare la parola ai cittadini attraverso le primarie. L’auspicio è che con questo strumento di confronto democratico usciremo rafforzati e pronti ad affrontare al meglio la campagna elettorale.
Chiudiamo con uno sguardo al nazionale: come vede le primarie del centrosinistra di fine mese?
In ambito nazionale sono schierato a sostegno del segretario Bersani, del quale ammiro capacità e competenza. Non apprezzo particolarmente la rottamazione fine a sé stessa proposta da Renzi, ma credo fermamente in un ricambio generazionale intelligente e meritocratico. A mio modo di vedere, il Partito Democratico deve riuscire a dare adeguata rappresentanza alle istanze del territorio, promuovendo una nuova classe dirigente composta di sindaci ed amministratori che si siano distinti per il proprio operato. E’ questa la vera sfida che il Pd dovrà affrontare per rispondere alla volontà di cambiamento che proviene dai cittadini.
Mimmo Lucci
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