Il ministro Fornero a Napoli: scontri e caos a Fuorigrotta

“Ho scelto Napoli per dare un segnale, un messaggio positivo in una città dove il problema dei giovani è molto forte.” Queste le parole del ministro del Lavoro Elsa Fornero agli studenti dell’Iti Fermi-Gadda, a margine della presentazione del progetto sull’apprendistato a Napoli. “Bisogna puntare sull’apprendistato che vuol dire apprendere perché a volte – ha aggiunto il ministro – quando si esce da scuola e si va in azienda si può avere difficoltà se non si sono fatte esperienze”.

“Lavorare insieme per l’occupazione dei giovani. Apprendistato e sistemi di formazione duale”. Questo il tema dell’incontro che vedrà tra gli altri anche la partecipazione del Ministro del Lavoro Elsa Fornero, il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ed il Ministro Federale del Lavoro e degli Affari Sociali tedesco, Ursula von der Leyen.

L’obiettivo della due giorni di incontro è quello di stabilire un protocollo d’intesa tra i Germania e Italia al fine di condividere esperienze e programmi relativi all’apprendistato, inteso come strumento essenziale della recente riforma del lavoro per combattere la precarietà.
Aziende italiane ed aziende tedesche, collaboreranno con gli istituti professionali e le scuole di formazione per consentire ai giovanissimi, dai 15 anni in su, di avvicinarsi al mondo dell’industria e di muovere i primi passi nel mondo del lavoro.

Il Ministro Fornero ha precisato che l’apprendistato “non è l’ennesima forma di flessibilità poco costosa ma uno strumento fondamentale per dare un’opportunità a chi ne ha davvero bisogno, donne e giovani del Sud innanzitutto”. Per il Ministro la scelta di Napoli come città in cui presentare il progetto non è casuale. “E’ la città più significativa dal punto di vista delle politiche sull’occupazione – ha affermato il ministro – ed una delle città con il più alto tasso di dispersione scolastica “.

Dunque l’apprendistato come il primo passo per entrare nel mondo del lavoro e poter aspirare successivamente ad una posizione più stabile. Questa tematica sta suscitando numerose discussioni all’interno delle forze sindacali tra  le autorità pubbliche: qual è oggi il vero significato di apprendistato?

Giornata non certo facile per la città di Napoli: il quartiere Fuorigrotta era praticamente blindato già 24 ore prima dell’arrivo dei Ministri e in mattinata oltre tremila studenti, precari e disoccupati di varie sigle, hanno dato il loro “benvenuto” al Ministro. Un carabiniere e alcuni poliziotti feriti, lancio di bombe carta, sassaiole e cariche della polizia in assetto anti sommossa hanno caratterizzato la mattinata. Molti i ragazzi che indossavano maschere che riproducevano il volto in lacrime del Ministro: le proteste abbracciavano in generale le politiche del governo Monti che soprattutto per i giovani studenti e precari è avvertito come ostile.

“We are choosy to fight”, “Why so choosy” erano alcuni dei motivi ricorrenti tra striscioni e slogan, che riprendevano l’infelice affermazione di qualche giorno fa del Ministro mentre si riferiva ai giovani che non devono essere troppo “schizzinosi” (choosy, appunto) nell’accettare il primo impiego lavorativo.

Giornata di protesta portata avanti da tutte le realtà di movimento della scena napoletana, che sarebbe riduttivo etichettare come “no global”, come invece molti media si ostinano ad affermare. “Scendete in piazza”, scrivono i promotori della manifestazione, “nella città simbolo della disoccupazione e del lavoro nero porteranno ancora una volta la retorica del liberismo e della precarietà. Siamo stufi di accettare lavori di 89 ore al giorno per 600 euro al mese”.

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha disertato i saluti istituzionali al convegno, affidando a una nota e ad un video il suo messaggio: “Ho deciso di non esserci perché sul tema del lavoro, a Napoli, non è stato compiuto nulla da parte di chi ha responsabilità di governo. Anzi la città, anche recentemente, è stata lasciata sola. Dato che il diritto al lavoro è il primo diritto sancito dalla Costituzione Repubblicana e dato che per il lavoro ho combattuto importanti battaglie da magistrato e, oggi, da sindaco, ritengo che sia giusto non esserci all’appuntamento odierno. Non esserci per protestare contro l’inesistenza delle politiche occupazionali. Per protestare verso un governo che considera un cacciabombardiere più importante di una scuola – ha continuato il sindaco – Sarò io a recarmi a Roma per ringraziare il governo quando lo stesso governo, finalmente, si accorgerà di quanto sia fondamentale il lavoro per contrastare le mafie, per dare al paese un futuro e per garantire la dignità ad ogni essere umano.”

Mario De Angelis 

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