“La pausa del calcio”, il nuovo libro di Elio Matassi

Dello sport più amato e seguito nella nostra tradizione nazionale, il calcio, sono state fornite interpretazioni sociologiche o anche di stampo economicistico (si veda il caso recente di Tito Boeri); quella argomentata in maniera molto sofisticata da Elio Matassi in La pausa del calcio, Il Ramo editore, Rapallo, giugno 2012, è invece di “taglio” esclusivamente filosofico, con interessanti risvolti etici ed estetici. Elio Matassi parte dall’assunto che le dimensioni  “popolari” non possono essere  marginalizzate dalla riflessione filosofica, un approccio condiviso dai più grandi pensatori di ogni epoca , basti pensare al caso di Aristotele e della tragedia, genere molto popolare nell’epoca o a quello di Kierkegaard e del  Don Giovanni  di Mozart, compositore e opera molto celebri. Letteratura (Goethe,Elias Canetti e Pier Paolo Pasolini) e filosofia (Kant, Hegel,Heidegger, Denis de Rougemont)  concorrono in eguale misura a questa affascinante ricostruzione. Il gioco del calcio, pur aggredito, come del resto tutte le altre dimensioni, dalla omogeneizzazione della globalizzazione economica, è forse l’estrema manifestazione di quel paradigma del Tristano, così lucidamente argomentato da Denis de Rougemont ne  “L’amore e l’Occidente” . E’ proprio questa difesa dell’amore calcistico che viene utilizzata da Elio Matassi per discutere e sciogliere i recenti casi della rivolta dei tifosi genoani che chiedono ai propri giocatori la restituzione della maglia e quella del caso di Giacinto Facchetti e della rivisitazione di calciopoli. Straordinaria è la sezione dedicata agli allenatori-filosofi, in particolare Arrigo Sacchi e José Mourihno e all’olismo metafisico, il primato del tutto sulle parti che lega indissolubilmente la concezione hegeliana dello stato a quella mourinhiana della squadra di calcio. Le densissime pagine di Elio Matassi si accompagnano a questo viaggio tra letteratura e filosofia che scandisce il significato ultimo del gioco del calcio, appunto una dimensione che l’imperio dell’economicismo sta progressivamente umiliando. Non mancano anche preziosi e pertinenti riferimenti musicali che Elio Matassi, noto filosofo della musica, distribuisce con eleganza nel tessuto connettivo dei principali nuclei tematici del libro.

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