È una Pompei diversa, a misura dei più piccoli, quella disegnata dal progetto della “Città dei Bambini”. Nata da un’idea della delegata alle Pari Opportunità, la professoressa Rita Montemarano, coadiuvata da un’equipe di donne, la manifestazione giunge alla sua seconda edizione e si arricchisce. Per l’occasione, infatti, anche i grandi potranno mettersi in gioco grazie alla gara indetta dalla Hasbro che ha coinvolto centinaia di enti in Italia e all’estero. Rivolgendosi alla libreria Mondadori di via Sacra, infatti, sarà possibile iscriversi alle competizioni che ruotano intorno a giochi da tavolo popolarissimi come Monopoly, Cluedo e L’ allegro chirurgo, solo per citare i più famosi. La sola partecipazione garantisce alla città la dotazione di ben ventidue giochi da tavolo, ma vincendo la sfida con gli altri comuni coinvolti è possibile incrementarne notevolmente il numero. In tal modo sarebbe possibile creare una futura ludoteca comunale, anche se questo è solo un sogno e richiede la partecipazione attiva della popolazione perché si realizzi. In concomitanza con tale evento, inoltre, domenica 18 novembre, l’appuntamento con i bambini è alle 10.00 nel piazzale antistante Palazzo De Fusco. Ad animare la giornata sarà l’associazione pompeiana Funny Show, che coinvolgerà i piccoli dai tre ai dieci anni, in un percorso colorato con lo spettacolo dei Muppets, fiabe, esibizione di artisti di strada, giochi e dolciumi. Lo stesso saluto finale è pensato per incantare i bambini col tripudio di colori dei palloncini lasciati volare verso il cielo per simulare un arcobaleno e le impronte delle loro mani impresse su un telo bianco. Il tutto, come ricorda la professoressa Montemarano, per coniugare insegnamento e divertimento, favorendo, al contempo, la cooperazione nel rispetto delle singole individualità. Tale iniziativa, tra l’altro senza oneri per l’ amministrazione, ci proietta nella città del futuro non solo perché parla ai futuri cittadini ma anche perché è un’opportunità per immaginare la città che vogliamo. Una città, infatti, in cui anche i bambini, spesso dimenticati perché senza voce, possono avere i loro spazi, vivere e giocare liberamente è un luogo in cui ogni cittadino può vivere bene. Il sogno, quindi, è che quest’occasione speciale, prossima alla giornata per i diritti dell’infanzia, diventi presto una realtà quotidiana.
Claudia Malafronte