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Pompei: loculi d’oro, bagarre Robetti (PD)- Nunziata (UTC)

L’ultima dimora pompeiana, luogo di silenzio e pace, è al centro di un’accesa lotta politica all’insegna di continui colpi di scena. Il più recente riguarda lo scontro tra Andrea Nunziata, dirigente dell’ufficio tecnico, e Alberto Robetti, consigliere comunale del PD, nel gruppo “Unità e Impegno”. Come stabilito nel consiglio comunale del 26 luglio scorso, infatti, i due avrebbero dovuto collaborare per rimodulare il progetto della realizzazione dei nuovi loculi nel cimitero di Pompei, con l’indirizzo di ridurne i costi. Dopo aver redatto la documentazione necessaria, di concerto col  funzionario, il consigliere Robetti si è visto recapitare una nota, a firma dello stesso Nunziata, stilata in data 07 novembre 2012, a soli sei giorni lavorativi dall’ultima riunione, in cui erano state concordate le ulteriori modifiche richieste dal dirigente. In tale documento  il funzionario afferma che l’ing. Robetti “non ha prodotto alcuna formale proposta” e pertanto comunica al medesimo che  “l’ufficio tecnico procederà di propria iniziativa alla variante del progetto dei loculi”. Nonostante la nota, che Robetti definisce un “volgare tentativo di arenare il progetto”, il consigliere del PD ha protocollato, il 9 novembre, gli atti richiesti dal dirigente e necessari per procedere al bando. Un dato lampante emerge dai documenti: i costi, nella proposta di Robetti, si abbassano di circa il 50%. Si passa, infatti, dai 2milioni 700mila euro del progetto dell’ufficio tecnico a 1milione e 400mila di quello del consigliere. Tali cifre sono significative perché è in base al costo preventivato che il comune ha indicato, nel bando, il valore dei singoli loculi. Basti pensare, ad esempio, che mentre nel progetto dell’amministrazione il costo della seconda fila è di 4mila e 900 euro, in quello di Robetti è di 2mila e 400. E la qualità, sostiene il consigliere, è persino migliore. Anzi, lo stesso politico ha incluso nel prezzo alcuni accessori (luce, portafiori, portafotografie etc) e contemplato esigenze differenziate. I costi per tali soluzioni alternative partono da un minimo di circa 250 euro per i cinerari e di 750 euro per gli ossari piccoli, fino ad arrivare a circa 2mila euro per gli ossari grandi, che presentano dimensioni paragonabili ad un loculo. Ma anche questo, sostiene Robetti, è stato osteggiato. Da qui le perplessità dell’esponente del PD. “Perché il dirigente dell’UTC osteggia il progetto se i cittadini usufruiscono di un risparmio che può raggiunge anche i 2mila 500 euro, e sottolineo duemilacinquecento euro? Quali retroscena nasconde questo progetto? Perché spingere per la realizzarlo con loculi tutti in vetroresina?  Perché non si vuole rimodulare il progetto se il costo scende a circa la metà? Alla luce dei fatti,  pur restando convinto della buona fede del dirigente, rimango sconcertato dall’episodio. Sono altresì certo che, fuori dalle riunioni di lavoro, non si sono raggiunti accordi diversi da quelli formalmente sottoscritti e che la missiva del dirigente non nasconde retropensieri, strategie o pressioni che vanno contro gli interessi dei cittadini, ma è stato solo un atto per sollecitare il lavoro”. Tuttavia i quesiti dell’ing. Robetti non finiscono qui. Il consigliere ha presentato un’interrogazione consiliare sulle domande dei cittadini per l’assegnazione dei nuovi loculi: quante sono pervenute? Quante sono valide? Esiste  una graduatoria pubblica? E, soprattutto, quante sono le domande presentate con bollettini di versamento effettuati in data antecedente alla pubblicazione del bando? E queste ultime sono valide? Tali quesiti saranno discussi nel consiglio comunale di domani e, a tal fine,  Robetti ha invitato il presidente del consiglio comunale a sollecitare la presenza di tutti dirigenti interessati. In questo baillame l’ago della bussola dovrebbe essere l’interesse dei cittadini e le risposte dovrebbero essere  agevoli e rapide. La questione cimitero, invece, è ancora nel limbo nonostante progetti proposti e osteggiati, scontri e oscure trame. L’interesse pubblico, almeno, si spera venga rispettato perché lucrare sull’ultima dimora sarebbe, tra le varie nefandezze possibili, certamente la più odiosa.

                                                                                                                   Claudia Malafronte

 

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