Pomigliano, in mille in piazza per il lavoro

A Pomigliano d’Arco un migliaio di persone, secondo gli organizzatori, hanno dato vita alla manifestazione nazionale della Fiom. Erano presenti lavoratori, studenti, disoccupati, anziani, ed i 19 cassintegrati della Fiom che dovranno essere assunti nella NEWCO entro il 28 novembre. Anche alcune autorità politiche hanno presenziato alla manifestazione, come il sindaco di Napoli de Magistris, il governatore della Puglia Vendola, il leader dell’IDV Di Pietro.

I manifestanti, arrivati alle prime ore del mattino, si sono limitati a qualche presidio davanti agli stabilimenti della zona industriale, per poi riunirsi davanti alla rotonda dalla cui è partito il corteo

Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha afffermato durante la manifestazione:  “Sono qui in piazza  così come ci sono sempre stato anche da giurista e da italiano e oggi da sindaco. E’ naturale per me stare a fianco dei lavoratori”. Il sindaco partenopeo ha evidenziato la necessità di “scongiurare la logica di chi da una posizione padronale approfitta di questi momenti per mettere l’uno contro l’altro i lavoratori non rispettando le sentenze”. “Pomigliano – ha concluso de Magistris – con tutte le altre realtà industriali del territorio, Atitech, Alenia e Ansaldo, é il simbolo della lotta per il lavoro.

Anche il leader di SEL e governatore della Puglia Nichi Vendola che, con il segretario della Fiom Maurizio Landini ha aperto il corteo, ha affermato: “Venire a Pomigliano significa venire nella capitale di un mondo del lavoro angosciato dalla paura, ricattato e solo. E i lavoratori non si possono lasciare soli”. Per il governatore della Puglia, “la fatica oggi dovrebbe essere quella di tirare fuori dalla palude il mondo del lavoro”. Vendola ha sottolineato “la tragedia della frammentazione delle vertenze del lavoro. In ogni pezzetto d’Italia – ha ricordato – c’é un’azienda che sta chiudendo, ma in Italia non c’é una vertenza generale del lavoro e non è solo un problema del sindacato ma anche della politica che deve dare voce alla platea degli invisibili”.

Non sono mancati momenti di tensione. Il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, è stato duramente contestato da alcuni giovani ricercatori universitari che gli hanno rimproverato di non aver difeso il lavoro ed i diritti dei lavoratori nelle riforme varate dal governo Monti. “Noi siamo disperati – hanno spiegato alcuni ricercatori precari dal palco – non riceviamo stipendi da mesi  e la politica non fa nulla per tutelare i lavoratori, e questo centrosinistra, che doveva difenderci, ha fatto passare una riforma vergognosa”. Fassina, che è stato poi accompagnato sul palco da alcuni militanti della Fiom, per evitare che la discussione degenerasse, ha risposto che “l’articolo 18 difende lo stesso i discriminati, e lo dimostrano le ultime sentenze; forse prima era meglio, ma se non avessimo approvato le riforme l’Italia sarebbe andata a fondo”.  La manifestazione è proseguita nel centro di Pomigliano con cori contro il Governo Monti, il ministro Fornero e insulti a Di Pietro (“Le case dove le hai messe, buffone?”, la domanda provocatoria dei manifestanti.

Giornata di mobilitazioni e scioperi non solo in Italia ma anche in altre parti dell’Europa, come Grecia, Spagna e Portogallo. A Napoli sono andati in scena due scioperi congiunti: quello dei trasporti e quello della scuola, con rispettivi cortei che hanno paralizzato gran parte del centro cittadino. Da registrare anche  il corteo degli studenti napoletani nel giorno della manifestazione europea per i problemi della scuola. Gli studenti degli istituti medi superiori si sono riuniti nel centro di Napoli e hanno sfilato in vari cortei, dove campeggiava l’eloquente striscione “Con Profumo la scuola va in fumo”. La protesta ha coinvolto anche disoccupati delle cosiddette liste napoletane. Sono state inoltre bloccate alcune linee ferroviarie della stazione di Piazza Garibaldi.La manifestazione napoletana, gemella di quella di Pomigliano, è andata invece in scena a Piazza dei Martiri e si è con l’intervento di Elena Lattuada, della segreteria nazionale Cgil, preceduta dai dirigenti dei sindacati di Francia e Portogallo e dai segretari generali Cgil di Napoli e Campania, Federico Libertino e Franco Tavella.

 

                                                                                                                           Mario De Angelis 

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