Sarebbe veramente molto utile conoscere nel dettaglio quanti sono e perché “su Pompei sono stati spesi soldi inutili” in progetti definiti “cattivi e inesistenti” dal ministro Barca nel suo intervento agli stati generali della cultura svoltisi ieri a Roma. Questa dichiarazione getta una larga ombra sinistra sull’area archeologica di Pompei e lascia ritenere, verosimilmente, che il tutto sia avvenuto senza controlli da parte di nessuna autorità preposta. La dichiarazione del Ministro responsabile del progetto di conservazione e rilancio dell’area archeologica di Pompei, se pur bilanciata dall’ottimismo che fa riferimento al fatto che si è “rimediato con un colpo di reni”, ripropone il tema, più volte evidenziato anche dall’Osservatorio Patrimonio Culturale, di un gravissimo deficit gestionale degli scavi di Pompei. Il più importante patrimonio archeologico italiano necessità di costanti ed urgentissime cure per porre rimedio alla quotidiana distruzione di svariati elementi archeologici. E’ necessario non vanificare la grande e forse ultima opportunità di salvare Pompei, alla vigilia dell’assegnazione dei primi lavori di restauro del “grande progetto Pompei”, fortemente voluto dal Governo Monti e finanziato con 105 milioni dell’UE.