È stato un consiglio fiume, di oltre tre ore, quello sulle variazioni di bilancio del comune di Pompei. Dopo il saluto ecumenico al vescovo precedente, Carlo Liberati, e gli auguri al nuovo prelato Tommaso Caputo, è iniziato lo scontro. L’opposizione ha spulciato le diverse voci del bilancio e ha evidenziato le spese controverse. Ad aprire le danze è stato Giorgio Arpaia, capogruppo del PdL, che ha denunciato di non aver ricevuto l’allegato in cui erano presenti le motivazioni per cui i vari dirigenti hanno avanzato le richieste di incremento delle rispettive dotazioni. La prima voce sott’accusa è la custodia auto che passa da 6mila a 31mila euro, incremento su cui Arpaia e Robetti (PD) hanno chiesto spiegazioni. A rispondere è stato il comandante della polizia municipale Gaetano Petrocelli che ha annunciato l’accesso al parcheggio dove sono depositate le auto sequestrate al fine di inventariarle e rottamarle, motivo dell’accantonamento prudenziale della somma indicata. Tuttavia proprio tale argomento è stato oggetto di un durissimo scontro tra maggioranza e opposizione legato alla vicenda della ditta Russo, che si occupava della custodia auto. I consiglieri Robetti e Arpaia hanno chiesto le cifre del presunto debito dell’amministrazione nei confronti di tale ditta e se esisteva o meno un accordo con la stessa. Tutti i soggetti interrogati, da Petrocelli a Eugenio Piscino, hanno tenuto il massimo riserbo sulla vicenda, su cui sono in corso le indagini della magistratura, affermando di non essere a conoscenza di alcuna transazione né di crediti certi, liquidi ed esigibili. In particolare il dirigente Venanzio Vitiello ha affermato che su queste somme la ditta in questione non avrebbe mai attivato un contenzioso civile né ottenuto un titolo esecutivo. Altra voce del bilancio particolarmente contestata riguarda la telefonia, per cui la spesa annua prevista è di 80mila euro, mentre i 15mila euro per il verde a Messigno riguarda la ristrutturazione dei campetti sportivi, come affermato dal dirigente Michele Fiorenza. Ulteriori discussioni sollevate da Robetti hanno coinvolto il servizio di mensa scolastica, in ritardo rispetto all’inizio dell’anno scolastico pur essendo un’attività programmabile. A tal proposito il dirigente Vitiello ha attribuito la dilazione alla complessità della gara europea e alla necessità di verificare offerte anomale in quanto eccessivamente basse. Altro tema spinoso, la scuola elementare “Salvo D’Acquisto” di cui da anni si annuncia vanamente l’apertura. Il consigliere Robetti ha chiesto perché l’edificio non viene consegnato alla città nonostante sembri ultimato. A rispondere è stato il dirigente dell’ufficio tecnico Andrea Nunziata, che ha riferito della sospensione a causa dell’intervento della magistratura sul direttore dei lavori, ragion per cui l’opera, cui mancano le ultime forniture, dovrebbe essere ultimata per il prossimo anno scolastico. Altro argomento clou, la liquidazione dell’azienda speciale Aspide, che gestisce la casa di riposo Borrelli, e la sua esternalizzazione. La discussione si è incentrata sulla tutela del lavoro. Sul punto si sono confrontate due tesi. Quella del sindaco Claudio D’Alessio che è intervenuto in prima persona per rassicurare i lavoratori presenti, sostenendo che la liquidazione è l’unico modo per evitare il fallimento date le perdite di 700mila euro subite dall’ente. D’altro canto i consiglieri di opposizione hanno richiesto un rinvio per eviscerare la questione e trovare le migliori garanzie occupazionali, ricordando come le rassicurazioni del primo cittadino non hanno evitato turbolenze nel caso delle riassunzioni degli ex Aticarta nel nuovo centro commerciale. Tale rinvio non è stato ottenuto e l’esternalizzazione è passata. Sono stati apportati due emendamenti alla proposta originale: per la nomina dei liquidatori si tornerà in consiglio comunale per garantire la trasparenza. In secondo luogo si è eliminato qualsiasi riferimento a un utilizzo anche da parte dei turisti della struttura, per rispettare totalmente la destinazione sociale della donatrice. Al termine della lunghissima seduta il consigliere Robetti, che aveva proposto un’interrogazione sul progetto dei nuovi loculi, si è trovato nell’impossibilità di discuterne. Dopo un primo rinvio da parte del presidente del consiglio comunale Serrapica, la seduta è stata sciolta senza dare l’ultima parola al consigliere. Vane le proteste di Robetti a fronte del niet della guida dell’assise cittadina. Queste, dunque, le cronache di una giornata di passione, dove non sono mancati scontri e accuse reciproche. Sarebbe bello che ad assistere a queste schermaglie fosse l’intera cittadina, in modo da rendersi conto dello spettacolo, a volte indecoroso, cui dà luogo la nostra classe politica.
Claudia Malafronte