“Chiediamo giustizia sociale per i cittadini interessati agli abbattimenti”. Pensieri e parole di Michelangelo Scannapieco, leader del comitato antiruspe Diritto alla Casa, alla luce del’ultima bocciatura in Senato del disegno di legge sulla riapertura del condono ter in Campania. La situazione rischia di tornare esplosiva, visto che soltanto nei comuni a sud di Napoli, sono 260 gli edifici abusivi che saranno abbattuti nei prossimi mesi. “Stiamo vivendo un incubo – afferma -, perché in molti casi si tratta di case di necessità. Molti cittadini rischiano di finire in strada, ma noi non ci arrenderemo mai e continueremo la nostra pacifica e civile lotta. L’obiettivo? Difendere il diritto alla casa, previsto anche dalla Costituzione”. Negli ultimi giorni alcuni parlamentari del centrosinistra hanno identificato la vostra battaglia, ravvisando una sorta di flirt con il Pdl. Qual è la vostra posizione? “Noi siamo apolitici, perché quello degli abbattimenti non è un problema di una sola parte del Parlamento, ma tutti gli schieramenti. Abbiamo partecipato a diversi incontri organizzati da esponenti del Pdl, ma nei prossimi giorni ci recheremo anche a un congresso del Pd a Monte di Procida, mentre siamo in perenne contatto con il leader regionale dell’Idv, Nello Di Nardo. Insomma, non vogliamo alcuna etichetta politica. Anzi, dirò di più. Se non arriverà lo stop alle demolizioni, siamo pronti a bruciare le schede elettorali e disertare le urne alle prossime Politiche di primavera”. I comitati però sperano ancora nel condono. A far riaccendere loro le speranze sono state le dichiarazioni del senatore Carlo Sarro (Pdl) che, appena sabato scorso, ha annunciato di essere pronto “a ripresentare in aula il testo sulla riapertura in Campania del condono 2003, questa volta dopo aver parlato prima con il presidente Napolitano, con il premier Monti e con i sindaci campani interessati al fenomeno degli abbattimenti”. In settimana potrebbe già esserci un primo incontro tra le fasce tricolori e i vertici dei comitati che, intanto, hanno chiesto un’audizione anche al presidente del Senato, Renato Schifani. Ma le iniziative non si fermano. Nei giorni scorsi, infatti, gli attivisti hanno scritto una lettera al leader dell’Idv Antono Di Pietro, chiedendo il voto favorevole del suo partito al provvedimento che bloccherebbe le demolizioni. “Pensavamo che l’ex pm – si legge nella missiva che vede come primo firmatario proprio Scannapieco -, quando insieme a Leoluca Orlando si avvicinò ai nostri gazebo montati l’anno scorso a Montecitorio, avesse compreso la portata del dramma ma, a giudicare dall’ultimo voto in commissione al Senato, anche l’Idv ha ceduto alla campagna di disinformazione che ci spaccia come immondi speculatori o malviventi. Invitiamo pertanto il leader dell’Idv – continua – ad aprire una seria e profonda riflessione all’interno del suo partito. Non ci abbandoni al nostro destino ed abbia il coraggio e l’onestà intellettuale di comprendere la nostra drammatica condizione”. Intanto riprendono gli abbattimenti. Secondo fonti ufficiose, già nelle prossime settimane la Procura di Napoli avvierà le procedure per demolire altre costruzioni fuorilegge colpite da ordinanze di abbattimento passate in giudicato. La situazione resta critica nell’are flegrea e sui Lattari. A Bacoli, infatti, sarebbero 4, secondo quanto trapelato tra il Municipio e l’ufficio tecnico, le strutture costruite senza licenza edilizia o autorizzazioni di alto tipo, che verranno rase al suolo prima delle festività natalizie. Ma la situazione resta allarmante anche nei comuni a sud di Napoli e, in particolare, nell’area stabiese, sorrentina e vesuviana. In particolare, nelle prossime settimane le ruspe faranno tappa a Gragnano per abbattere due edifici fuorilegge situati nella periferia nord – est della città. Ma le demolizioni interesseranno anche i comuni di Casola di Napoli, Sant’Antonio Abate e Pimonte.
Francesco Fusco