Il Gazzettino vesuviano | IGV

Napoli e Torre Annunziata: boss 21enni in manette

Boss di Napoli e di Torre Annunziata finiti in manette a poche ore l’uno dall’altro. Boss, o meglio “baby boss”, entrambi 21enni che guidavano due clan tra i più sanguinari di Napoli: uno, Mariano Abete era il reggente del clan degli scissioni ma all’alba di oggi, intorno alle 5.30 i carabinieri del Comando provinciali di Napoli lo hanno arrestato. In serata i carabinieri di Torre Annunziata hanno messo le manette ai polsi a Salvatore Paduano, reggente dello storico e ancora potente clan Gionta attivo a Torre Annunziata. Abete era a casa di mamma’, in una abitazione situata a Scampia, nel cuore della faida tra Scissionisti e Girati. Paduano invece si nascondeva in un’abitazione ad Angri, centro del salernitano, situato a pochi chilometri da Torre Annunziata, nel napoletano. Mariano Abete era tra i 5 latitanti di Scampia più ricercati nell’ambito della nuova faida tra Scissionisti e Girati. Paduano, ricercato da 3 anni reggeva la cosca di Valentino Gionta: è figlio di Ciro, ergastolano della cosca e nipote del boss Valentino Gionta anche lui in carcere con la condanna all’ergastolo. Mariano Abete era ricercato per associazione mafiosa finalizzata al traffico di droga. I carabinieri lo hanno scovato all’interno di un’intercapedine ricavata tra due pareti della casa dove vive la madre. “Mi arrendo, sono io, sono Mariano Abete e me che cercate”. Poco dopo sono scattate le manette intorno ai suoi polsi. 

Il baby boss Paduano nonostante la sua giovane eta’ e’ accusato di associazione mafiosa, estorsioni, rapina, detenzione illegale di armi ma soprattutto di avere partecipato quando era ancora minorenne alla preparazione di un omicidio eseguito nel 2007 a Torre Annunziata. Per questo omicidio, uccisione di Ettore Merlino, 11 persone sono gia’ state condannate all’ergastolo. I presunti killer di Ettore Merlino sono stati arrestati “grazie” a un filmato estratto dalle telecamere allestite dal clan Gionta all’interno di “palazzo Fienga”, la roccaforte della cosca dei cosiddetti ‘Valentini’. Telecamere che dovevano servire agli affiliati al clan ad essere avvertiti nel caso di un arrivo delle forze dell’ordine. Invece sono serviti al pm della Direzione distrettuale antimafia a fare luce sull’omicidio di Merlino, un affiliato al clan Ascione-Papale, attivo ad Ercolano, popoloso centro dell’area vesuviana situato a una quindicina di chilometri da Torre Annunziata. Le immagini hanno rivelato le fasi crude e spietate dell’agguato a Merlino. Baci e abbracci alla vittima designata da quelli che poi sono diventati pochi minuti piu’ tardi i suoi assassini. Merlino fu ucciso il 24 maggio del 2007. Appena uscito dal bunker dei Giontafu fu crivellato di proiettili dai sicari.
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