Anche la lega democratica sostiene la raccolta di firme lanciata dai giovani democratici, nel partito per chiedere le dimissioni di Umberto Ranieri, responsabile (a sua insaputa) nazionale Mezzogiorno del Pd.
Il responsabile ( a sua insaputa ) Mezzogiorno del Partito Democratico ha affermato che il voto alle primarie da Roma in giù è controllato, pilotato e non libero.
Questa presuntuosa e arrogante affermazione non fa altro che alimentare vecchi ricordi e offende le migliaia di persone del Sud che in modo libero si sono recate per votare alle Primarie del Centro – Sinistra.
Dovrebbe scusarsi e dimettersi dal suo incarico , che tra l’altro non ha prodotto nulla. Nessuno è a conoscenza, infatti, di quali iniziative o posizioni abbia assunto Ranieri ad esempio sulla questione Pomigliano, Taranto o sui drammatici problemi di Napoli e del mezzogiorno.
Condividiamo quanto affermato da Antonella Pepe e Marco Sarracino :“E’ scandaloso dire che esiste un collegamento diretto tra i voti presi dai candidati alle primarie e eventuali truppe cammellate portate dai ‘capibastone’. Queste primarie sono state una festa e bastava venire ai seggi per rendersi conto di quello che succedeva.”
Per concludere ricordiamo a Ranieri , quale sostenitore di Matteo Renzi , che nella città di Napoli e nello specifico nei quartieri di Miano e Chiaia , proprio Renzi si è affermato con moltissime preferenze.
Non siamo più disponibili ad accettare i moralismi di chi, sempre nominato e cooptato, si traveste da “rottamatore” e offende gratuitamente l’impegno volontario di migliaia e migliaia di persone.
La lega democratica, infine, sosterra’, anche al ballottaggio, Pierluigi Bersani . “Riteniamo il segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani, per la sua storia personale e per il suo impegno attuale, l’uomo politico attorno al quale è possibile raggiungere un’ampia condivisione programmatica e politica indispensabile per battere le destre e aprire una nuova stagione di governo del paese. Una nuova Italia, pacificata, capace di rappresentare in Europa le istanze di un nuovo, vitale e creativo progressismo”.