![mensa scolastica](https://www.ilgazzettinovesuviano.com/wp-content/uploads/2012/11/mensa-scolastica.jpg)
Intanto, l’Asl 2 Napoli Nord di Pozzuoli, in via cautelativa ha sospeso la refezione del plesso “Lavinaio”, scenario dell’accaduto, e degli altri due plessi gestiti dal servizio mensa incriminato, in attesa di indagini per accertare le eventuali responsabilità, annullando l’orario prolungato nella scuola dell’infanzia.
I casi d’intossicazione di Melito, sono stati confermati da un cospicuo numero di mamme, la mamma del bambino scampato all’intossicazione avrebbe dichiarato – Mio figlio avendo avvertito “la puzza” del tacchino non ha voluto mangiarlo- continuando la mamma- se non cambia la ditta appaltatrice della mensa, mio figlio non mangerà più a scuola. I genitori chiedono di intensificare i controlli sui pasti forniti, parlando di minori, il caso ha suscitato non poche polemiche. Sul territorio, in tre plessi il servizio mensa è affidato alla stessa ditta napoletana, dei Camaldoli, già denunciata per gli episodi di Quarto.
Il Comune di Melito, ha inviato un’informativa all’assessore competente, che a sua volta, ha chiesto un incontro con i vertici della ditta appaltatrice, per valutare opportuni cambiamenti riguardo i pasti forniti ai bambini ed eventuali soluzioni per evitare il ripresentarsi di incresciosi fatti come quelli accaduti, già per ben due volte.
Luciano Annunziata