I contributi dell’iniziativa “Mamma card” caricati sulle tessere sanitarie degli aventi diritto. E’ la rivoluzione, in campo di welfare elettronico, messa a punto dal Comune abatese che si conferma così all’avanguardia. A partire da questo mese dunque, i fondi sociali destinati alle ragazze madri, vedove, separate o divorziate con minori, saranno accreditati direttamente sulla tessera, al fine di recepire le indicazioni emerse dalla spending review che ha evidenziato come i “voucher elettronici” siano strumenti idonei al contenimento della spesa pubblica. “Quello abatese è stato il primo comune italiano ad aver adottato, sin dal 2004, i voucher sociali in formato elettronico – afferma Anna D’Auria, responsabile dell’ufficio Socio – culturale dell’ente – ed oggi si conferma come nuovo esempio di innovazione. Il sistema – continua – funziona sia con la vecchia tessera sanitaria, sia con la nuova carta nazionale dei servizi che la Regione Campania sta distribuendo a tutti i cittadini, e che permette l’accesso ai servizi in rete offerti dalla pubblica amministrazione in assoluta sicurezza e nel rispetto della privacy”. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla società Welfare Company, che ha messo a disposizione del Comune la piattaforma web per la gestione dei pagamenti. Le beneficiarie del contributo invece, che varia da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro con un tetto di spesa mensile di 100 euro, hanno a disposizione una rete di negozi, chiamati Punto di Servizio Affiliati. In questi esercizi, si potranno acquistare le categorie merceologiche autorizzate dal Comune: generi alimentari, prodotti sanitari e farmaceutici, libri e materiale scolastico. “In questo modo – commentano i rappresentanti dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Antonio Varone – abbiamo raggiunto un triplice scopo: innanzitutto la garanzia che i contributi siano utilizzati e spesi unicamente per l’acquisto di generi di prima necessità. Ancora – continuano -, con l’introduzione del Voucher sociale elettronico i fondi stanziati per Mamma card saranno spesi esclusivamente in realtà del territorio abatese, con una ricaduta economica positiva anche dal punto di vista commerciale. Infine – concludono – rispettiamo il principio secondo cui i servizi sociali non devono consegnare denaro, buoni cartacei o carte elettroniche agli aventi diritto, perché tutti i cittadini sono già in possesso della tessera sanitaria, che svolge anche la funzione di codice fiscale”.
Francesco Fusco