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Pompei: PD, cronaca di una rottura annunciata

Il PD di Pompei non trova pace. A pochi giorni dalle primarie e le loro polemiche , il bubbone del circolo cittadino esplode. Se lì i candidati sono cinque, le correnti di Pompei non si contano. Dalle segrete stanze del partito è emerso un documento. Sui problemi urgenti di Pompei? Occupazione, scuola, scavi, penserà qualche idealista ottimista. Niente di tutto questo. Si discetta sui riflessi del capello spaccato in quattro. La leadership del segretario contestata. Per non parlare del problema del tesseramento (da gennaio si svegliano solo ora?). Chi non passa le sue notti insonni a pensarci, tra il mutuo da pagare e il lavoro da cercare? E lo show dei due PD nel consiglio comunale? Qualcuno, senza questo prezioso documento, se ne sarebbe accorto? Qualche sentore, anche noi, dalla periferia estrema e stremata, l’avevamo avuto. Nulla di nuovo sul fronte meridionale, insomma. Se non le dimissioni dei dieci componenti del direttivo interno, di cui, in assenza di questa comunicazione, ignoravamo francamente l’esistenza. Ma il problema è che l’esistenza di Pompei è ignorata in questo e analoghi documenti. È possibile che una forza politica che a livello nazionale mobilita milioni di persone, a livello locale non riesca a metterne d’accordo neppure un centinaio? Come è possibile che si parli di tesseramenti e si ignorino i negozi che chiudono, il liceo occupato, gli scavi che cadono a pezzi? “Partito esci dalle tue stanze”. Non vi piace il segretario? Eleggete, a scadenza di mandato, se potete, il vostro. Il partito è immobile? Muovetelo, tornate tra la gente, ascoltate i loro problemi. Delle vostre beghe di bottega non interessa, onestamente, a nessuno. Adesso basta, lo dovrebbero dire i cittadini. A questi signori della politica vorrei anche dire: non  sentite lo scontento generale? Le persone che non volevano votare per non dare due euro non al Partito Democratico, ma a un partito? Se potete, rispondetemi su questo. Su altro non vi sento.  Le  vostre parole non hanno superato il suono prezioso del silenzio.

                                                                     Claudia Malafronte   

 

 

 

 

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