Il campionato di Legadue ha ritrovato una big. Lo doveva essere già da settembre, ma poi tutto è andato per il verso storto. Con la vittoria conquistata al PalaDozza per 71-88 ai danni della Biancoblù Bologna, la Givova Scafati è tornata di diritto nell’olimpo delle grandi.
Coach Maurizio Bartocci è riuscito a dare un’anima, uno spirito ed un’identità ad una squadra che, con Gennaro Di Carlo in panchina, aveva mostrato un gioco confusionario ed una amalgama precaria.
Ma non è stata questa l’unica causa dei tanti problemi avuti dalla compagine dell’Agro. In primis, va menzionata la scelta sbagliata del pivot americano e l’ingaggio, in extremis, di Ron Slay al posto di un impalpabile Jamel McLean. Impossibile dimenticare poi che, alla vigilia della prima di campionato, il capitano e fiore all’occhiello della campagna acquisti gialloblù Massimo Bulleri, ha salutato tutti e si è accasato in massima serie, a Venezia. E, come se non bastasse, c’è stato poi l’infortunio accorso al suo sostituto, Antonio Porta, nelle fasi conclusive del match con Brescia, alla terza giornata. Inutile dire che, in questa condizione, intorno alla squadra si era creato un alone di perplessità e di scetticismo, che aveva portato i tifosi gialloblù a perdere entusiasmo ed interesse.
Insomma, tutto lasciava presagire che si sarebbe andati incontro all’ennesima anonima stagione, nonostante i buoni propositi della vigilia. Poi, però, la svolta: Napoli viene estromessa dal campionato e tutti i suoi tesserati svincolati. La dirigenza scafatese prende la palla al balzo per contattare l’allora tecnico partenopeo ed affidargli la squadra, dopo l’esonero lampo di Gennaro Di Carlo. Nelle sei gare fin qui disputate, Maurizio Bartocci ha fatto registrare ben quattro vittorie (Forlì e Bologna in trasferta; Veroli e Jesi in casa) e solo due sconfitte (all’esordio a Trieste e sul campo della capolista Pistoia, dopo un tempo supplementare). Un ruolino di marcia impressionante, che ha condotto la Givova fino al secondo posto, alle spalle della capolista G. T. G. Pistoia ed in coabitazione proprio con Biancoblù Bologna e Novipiù Casale Monferrato.
Il successo di domenica in terra felsinea ha segnato forse la svolta decisiva, restituendo al basket professionistico la Givova Scafati che in tanti attendevano. E l’impressione è che questa squadra possa spingersi ancora oltre, soprattutto perchè nello scacchiere gialloblù manca ancora il play Antonio Porta, il cui rientro dovrebbe avvenire forse alla vigilia della lunga pausa per le festività.
Al PalaDozza si è vista una squadra reattiva, dinamica e concreta, che è scesa in campo con irriverenza e con spavalderia, meritando l’ampio successo e chiudendo il match con ben cinque atleti in doppia cifra: Mays (17), Slay (17), Ghiacci (10), Baldassarre (11) e Tavernari (15).
«Abbiamo disputato una gara molto intensa, soprattutto dal punto di vista mentale – ha dichiarato l’allenatore scafatese – frutto di un lavoro molto duro che stiamo facendo sull’aspetto psicologico e di concentrazione nel lungo periodo. La nostra capacità di muovere e passare la palla ha fatto la differenza. E’ stata una vittoria importante, perché raggiunta senza una pedina importante come Porta e perché ci avvicina ai vertici della graduatoria, portando entusiasmo in tutto l’ambiente. Questa squadra sta iniziando a piacere a tutti».
La soddisfazione è palese anche sui volti degli atleti, consapevoli di aver finalmente intrapreso la strada giusta. «E’ stata una bella risposta da parte della nostra squadra – ha dichiarato Patrick Baldassarre, ex di turno – perché avevamo bisogno di fare un risultato importante in trasferta. Siamo felici, perché abbiamo superato la squadra seconda in classifica, imbattuta tra le mura amiche».
La decima giornata del campionato di Legadue andrà di scena eccezionalmente nella giornata di sabato, alle ore 18:15. Al PalaMangano arriverà la Novipiù Casale Monferrato (seconda in classifica, a pari merito con la Givova) dell’ex coach gialloblù Giulio Griccioli. Inutile sottolineare che non sarà sicuramente una partita come tutte le altre.
Antonio Pollioso