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Choc a Scampia: pregiudicato ucciso nel cortile di una scuola elementare

Luigi Lucenti, il pregiudicato 5oenne ucciso nella tarda mattinata in un cortile della scuola materna Eugenio Montale di Via Fratelli Cervi nel quartiere Secondigliano di Napoli, era stato inseguito dai sicari. Per questo motivo si era rifugiato all’interno dell’istituto scolastico, forse alla ricerca di un riparo. La vittima, infatti, contrariamente a quanto appreso nelle prime fasi delle indagini dei carabinieri non era nel quinto circolo didattico per riaccompagnare il figlio a casa. Lucenti, infatti, abitava in uno stabile di fronte all’istituto scolastico. Proprio lì i killer lo hanno individuato per poi seguirlo e ucciderlo. Le feriti mortali sono state inferte all’interno del cortile della scuola: numerosi colpi d’arma da fuoco che l’hanno raggiunto in varie parti del corpo tra cui il torace e la testa. Per gli investigatori Lucenti non risulta affiliato ad alcun clan camorristico della zona di Secondigliano anche se risiedeva nella’area di influenza del clan Abbinante degli Scissionisti in lotta con i cosiddetti Girati della Vanella Grassi per il controllo delle piazze di spaccio nell’area nord del capoluogo campano. La vittima aveva, però, precedenti per ricettazioni, estorsioni con il metodo del ‘cavallo di ritorno’ e droga. La salma sarà trasferita al secondo policlinico di Napoli per l’esame autoptico. Aveva tentato di rifugiarsi nella scuola materna di via Fratelli Cervi, a Scampia, ma i sicari lo hanno inseguito e ucciso a pochi passi dall’ingresso principale della “Montale”. I due killer, in sella a uno scooter, lo avevano ferito poco prima, in una strada vicina. Le detonazioni si sono sentite chiaramente all’interno mentre gli scolari erano intenti a preparare la recita di Natale. Circostanza che ha evitato che i bimbi si trovassero in una sparatoria. E questa la ricostruzione dell’agguato di oggi a Napoli. Mentre i carabinieri effettuavano i sopralluoghi di rito, i bambini sono usciti da una porta secondaria, lontana dalla scena del crimine. Gli alunni erano a scuola per preparare i canti per le festività Natalizie.
”Adottare misure urgenti per garantire che siano potenziati in modo capillare i servizi di controllo e di presidio a Scampia e nella periferia di Napoli”. Lo chiede, con una interrogazione urgente al Ministro dell’ Interno, la senatrice del Pd Teresa Armato, dopo avere appreso del grave episodio accaduto oggi a Napoli, all’interno di una scuola materna del circolo didattico Montale, dov’e’ stato ucciso un uomo considerato dagli inquirenti vicino al clan Abbinate degli Scissionisti. Armato ha anche chiesto ”quali iniziative il governo intenda adottare per assicurare un’incisiva azione di contrasto alla criminalita’ al fine di tutelare i cittadini del territorio campano”. La parlamentare campana ha anche annunciato che il Pd, in Commissione antimafia, ”ha nuovamente sollecitato una Missione speciale della Commissione Antimafia a Scampia”.
“La situazione si fa sempre più preoccupante. L’escalation di violenza ha raggiunto livelli non più sostenibili”. Così il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, sull’agguato nel cortile della scuola materna ‘Eugenio Montale’ del quartiere Scampia a Napoli. “Questa volta – ha sottolineato Caldoro – è il luogo scelto che rappresenta un ulteriore e più allarmante segnale. In campo deve esserci, e deve vincere, la collaborazione istituzionale e una forte ed indignata risposta dei napoletani. La magistratura e le forze dell’ordine – ha concluso il governatore – fanno un lavoro straordinario tutti i giorni, non vanno lasciate sole”
“Sparare nel cortile di una scuola è un atto terroristico di una gravità indefinibile che fa male a questa città, in particolare alla società civile che, proprio a Scampia, è da sempre impegnata nel contrasto ai clan rappresentando il vero argine democratico alla camorra”. Così scrive su Facebook il primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris, riferendosi all’agguato avvenuto in tarda mattinata. “Da sindaco di questa città non posso che ringraziare le forze dell’ordine e la magistratura per il loro operato, ma al Governo non posso che chiedere – aggiunge – un potenziamento immediato delle strutture giudiziarie e investigative, oltre che una ancora maggior presenza delle forze dell’ordine sul territorio. Resta, infine, il tema centrale per contrastare e vincere le mafie: oltre ad una rivoluzione culturale delle coscienze, serve un impegno serio sul tema dell’occupazione e dello sviluppo, perché il disagio economico si trasforma in serbatoio di consenso e potere del crimine organizzato”. “Il Governo deve ascoltare, dunque, il nostro grido di allarme, un grido che proviene da tutte le istituzioni locali che chiedono – conclude de Magistris – un’attenzione maggiore verso il Sud, dove il lavoro rappresenta un antidoto insostituibile al veleno della camorra”

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