Avrebbero smaltito lo scarto della macellazione di animali, per lo più sangue, nell’impianto fognario. Per questo motivo, a Sant’Antonio Abate, la Procura di Torre Annunziata ha imposto il sequestro di un impianto di macellazione. Il provvedimento è stato attuato questa mattina, quando ufficiali e agenti della Polizia Municipale di Sant’Antonio Abate e del Corpo di Polizia Provinciale di Napoli – distretto di Pompei, hanno eseguito il sequestro preventivo d’urgenza presso la ditta IN.C.E.B. SUD S. LUIGI Srl. Indagato il legale rappresentante della stessa ditta.
Nel corso dei controlli, sono stati esibiti agli investigatori decine di documenti commerciali attestanti il regolare smaltimento dei citati sottoprodotti di origine animale (in particolare di circa 18.000 litri di sangue), ritenuti però falsificati dagli inquirenti.
L’attività investigativa, coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, si è sviluppata dal mese di ottobre a dicembre 2012 ed è partita dalla segnalazione di alcuni cittadini residenti nei pressi del mattatoio che lamentavano la presenza in strada di un notevole quantitativo di sangue e di residui di materiale organico di origine animale; circostanza, questa, riscontrata anche dalla P.G. operante.
Proprio la peculiare consistenza del materiale rinvenuto ha indotto gli investigatori a ritenere che il fenomeno fosse da ricondurre ad un illecito sversamento in fogna di residui di una pregressa attività di macellazione e alla loro fuoriuscita sulla sede stradale a seguito delle ingenti piogge che avevano “gonfiato” la rete fognaria.
A seguito dell’ispezione del macello, gli inquirenti hanno verificato che la documentazione riguardante lo smaltimento del sangue prodotto dalla macellazione nelle ultime due settimane presentava delle anomalie, tanto da indurre gli investigatori ad una più approfondita verifica.
Dalle risultanze investigative, inoltre, sarebbe inoltre emerso la materiale falsificazione dei documenti commerciali per lo smaltimento di sangue riguardanti gli ultimi nove mesi.
Il quantitativo di sangue che sarebbe stato illecitamente smaltito è stato quantificato in 20.230 litri, con conseguente ingentissimo danno ambientale.