Emanuele PICARDI, ancora per qualche giorno 21enne, era stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari nel giugno del 2011, dopo essere stato arrestato per aver commesso una rapina e, così come disposto dalla Corte di Appello di Napoli, stava beneficiando dell’autorizzazione ad uscire dalla sua abitazione, dal lunedì al venerdì, per motivi lavorativi.
Di sicuro, quando ieri pomeriggio si è imbattuto negli agenti del Commissariato di Polizia “Ponticelli”, non era certamente a svolgere l’attività lavorativa che aveva dichiarato all’A.G..
I poliziotti, infatti, nell’ambito dei normali servizi di prevenzione e controllo del territorio, lo hanno sorpreso in compagnia di altri 3 giovani, riusciti a dileguarsi, mentre si stava impossessando di una City Car, regolarmente parcheggiata.
PICARDI, che era seduto alla guida della mini car, così come i suoi complici, alla vista della Polizia, sono saliti in sella a due ciclomotori, fuggendo in direzioni opposte.
Gli agenti, avendolo riconosciuto, hanno seguito lo scooter sul quale era a bordo che, a causa di una manovra azzardata è sbandato, scivolando sull’asfalto.
Nonostante la caduta, i due si sono rialzati ed hanno continuato la fuga a piedi, a quel punto, dopo aver ripetuto più volte l’ordine di fermarsi, uno dei poliziotti ha esploso in aria due colpi d’arma da fuoco, che hanno fatto sì che PICARDI si arrendesse senza opporre resistenza.
Lo scooter utilizzato dal giovane per la fuga, un Piaggio Liberty 125, è risultato intestato alla madre ed è stato sequestrato ed affidato in giudiziale custodia al padre.
Processato stamani con rito per direttissima è stato condannato a scontare 2 anni e 2 mesi di carcere, oltre al pagamento di €.200 di multa.