Terme di Stabia, l’sos di Fesica: “Ci vogliono affossare”

La Fesica-Confsal Termedi Stabia, a seguito di quanto si è verificato dopo la mancata approvazione del Bilancio Comunale dell’Ente Stabiese, con il conseguente azzeramento dell’amministrazione in carica, intende ora sollecitare le Istituzioni, rappresentate attualmente dai Commissari Prefettizi, affinché, dove la politica ha fallito, i Commissari facciano una seria e doverosa valutazione, atta a far uscire dal baratro del fallimento le Terme di Stabia.

Facciamo quest’accorato appello, perché denotiamo che ancora oggi, chi ha governato la Città, propinandoci mirabilie per il futuro delle Terme di Stabia, oggi con mezzi alquanto discutibili dal punto di vista normativo, cerca ancora d’influenzare e modificare il corso degli eventi con sortite degne del peggior Saddam Hussein in fase di ritirata dopo la debacle politica.

Sostituire solo oggi, i vertici di una partecipata, è semplicemente grottesco, perché ci sarebbe da chiedersi perché oggi e non subito dopo le dimissioni ? bene, la risposta risiede a nostro avviso nel fatto che, essere ostaggio di una politica basata sulla divisione delle poltrone e nulla più, è bastato a bloccare nel pantano le sorti di una partecipata.

Le Terme di Stabia, nelle linee programmatiche dell’amministrazione Bobbio erano uno strumento di rilancio della Città, le stesse dovevano essere rilanciate con piani finanziari, che permettano di raggiungere il pareggio di bilancio, senza mortificare o danneggiare le professionalità presenti, a questo bisogna aggiungere che tale sviluppo costituisce un’opportunità di sviluppo occupazionale.

Tali principi, sono in netta antitesi con quanto accade oggi, infatti, mentre esistono piani di rilancio posti in essere da manager di provata esperienza, come previsto dalle linee programmatiche di Bobbio, si cerca con perseveranza diabolica di far passare sotto banco tutto questo, in quanto da Maggio 2012 questi elementi erano già noti all’Amministrazione al fine di decidere le sorti dell’azienda.

Nel frattempo però, l’essere ostaggio della politica ha comportato per l’Amministrazione Bobbio, a non decidere nulla in merito e chiudere anzitempo, l’esperienza politica con un grave danno arrecato alle Terme di Stabia ed ai suoi lavoratori.

Oggi con colpi di coda ad iosa, si vuole a tutti i costi affossare le Terme di Stabia, propinandoci sostituzioni stucchevoli, che racchiudono l’ennesima forma d’arroganza politica, in quanto tutto questo se funzionale ad una visione strategica e benevola per l’azienda, andavano a nostro avviso effettuate con largo anticipo e non oggi.

Per questi motivi e non solo per questi, ci rivolgiamo ai Commissari Prefettizi, affinché ascoltino le ragioni dei lavoratori, dei sindacati ma soprattutto di un territorio già martoriato da una crisi sociale e politica, ove il lavoro, diventa l’unica forma di speranza, cessata la quale, rimangono solo flebili speranze o addirittura, l’unica alternativa rimane quella di andare ad ingrossare le fila della parte malata della società.

Noi non ci sottrarremo al civile e fermo confronto, basato sul dialogo e la cooperazione, affinché sia posta al centro del tavolo il vero tema “LAVORO”.

Tra le prime proposte, che riproponiamo vi è la vendita di pezzi della proprietà SINT, quale l’albergo delle Terme, che a nostro giudizio non è per nulla strategico e funzionale al patrimonio immobiliare, tale proposta è già stata formulata in un famoso incontro del 24 Febbraio 2011, pressola Casa Comunale, ma pur ricevendo apprezzamenti unanimi dai presenti, Sindaco compreso, la vendita non si è mai concretizzata, almeno avremmo utilizzato il ricavato per approntare investimenti sulla struttura.

Non vorremo, che la mancata vendita ad oggi, sia frutto di una becera speculazione immobiliare.

Al secondo punto, intendiamo sottoporre all’attenzione dei Commissari Prefettizi, di valutare attentamentela situazione Termedi Stabia, perché da una lettura degli atti e di valutazioni, che certamente saranno effettuate con l’attuale management, non potrà sfuggire che la nostra realtà aziendale è del tutto anomala, ossia abbiamo una ricchezza immensa ossia 28 sorgenti che, sono alla base della fortuna della Città e delle sue Terme, ma sono parimenti finite per essere una realtà poco redditizia.

Bene, Noi auspichiamo che, ci sia almeno da parte Vostra una presa di coscienza, d’atto, in considerazione anche del breve tempo della Vostra gestione commissariale, affinché i progetti elaborati possano essere funzionali e concretamente realizzati durante la Vostra permanenza.

Noi crediamo fortemente che le Terme, si possano rilanciare e riprendere, come lavoratori e come Sindacato saremo al fianco di chi lotterà e svilupperà idee su queste tematiche.

Siamo consapevoli che le risorse latitano, ma la Vostra presenza ci pone nella condizione di non dover pensare al pagamento di Super consulenze e Cabine di regia, inutili e fallimentari per quanto riguardala vicenda Termeanzi, ci auguriamo che ci sia anche su questa vicenda un’attenta analisi.

Il mancato pagamento degli emolumenti ai lavoratori delle Terme di Stabia, è un chiaro segnale che i lavoratori, nonostante lo stato dei fatti, non hanno in alcun modo creato tensioni sociali pari al disagio subito, pertanto, chiediamo che anche su questa tematica sia prestata la massima attenzione e siano profusi tutti gli sforzi possibili, unitamente agli Amministratori aziendali.

Infine non vorremmo apparire dei sognatori, ma concretamente ci rivolgiamo alla sensibilità istituzionale ed umana di chi oggi governa tecnicamente la Città, confermando che al momento, sussiste l’ipotesi per un percorso di dialogo condiviso e/o condivisibile, nella misura in cui siano sempre e comunque tenute in considerazione le pendenze economiche dei lavoratori, parimenti nel momento in cui noteremo che l’influenza politica dell’amministrazione uscente, sia complice di un imbarbarimento ulteriore delle vicende termali, non esiteremo a porre in essere misure estreme a difesa della sacralità del diritto al lavoro.

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