Pompei, Igiene Urbana: stamane nuova protesta dei lavoratori

Ennesimo sciopero per gli operai dell’Igiene Urbana di Pompei. Stamattina i lavoratori sono scesi nuovamente in piazza, bloccando il traffico cittadino, per protestare pacificamente contro il mancato pagamento degli stipendi. La storia infinita dei dipendenti della ditta abatese parte da mesi addietro, e il motivo della rivendicazione rimane sempre lo stesso: i lavoratori devono incassare mensilità arretrate da tempo. Questa situazione getta nello sconforto gli operai, in seria difficoltà a sbarcare il lunario ogni fine mese. La ditta “Igiene Urbana”, originaria di Sant’Antonio Abate, gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti in numerosi comuni dell’area vesuviana ed anche a Pompei. Con la cittadina mariana, il contratto scadrebbe entro fine 2013 (31 dicembre) e, pur ricevendo il versamento del canone dal Comune per l’erogazione del servizio, non si capisce per quale motivo la ditta non paghi gli stipendi ai suoi dipendenti. I lavoratori sono davvero in seria difficoltà economica, e chiedono ora, come nei mesi addietro, l’istituzione di un tavolo di trattativa con la ditta, l’amministrazione comunale e le sigle sindacali. Questa di stamattina è una delle tante forme di manifestazione pacifica che erano state annunciate, nel mese di novembre, dalla Fiadel. La sigla sindacale, aveva dichiarato che sarebbe scesa in campo, sostenendo i suoi iscritti con tante iniziative di protesta pacifica. Il sindacato aveva chiamato in causa, anche l’amministrazione comunale pompeiana invitandola a non essere spettatrice passiva della vicenda. La legge, infatti, prevede che il Comune potrebbe decidere di procedere alla risoluzione anticipata del contratto con la ditta abatese,  qualora questa dovesse perseverare nella propria omissione. Si spera che si possa giungere al più presto ad una felice risoluzione del problema, velocizzando anche i tempi della burocrazia, laddove occorresse. I dipendenti sono davvero stanchi di tante promesse al vento e, ogni mese che passa, e uno stipendio in meno in tasca. Seguiremo gli sviluppi della vicenda per un costante aggiornamento nei prossimi giorni.

Marianna Di Paolo

 

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