protestato sotto la sede della Regione Campania al Centro Direzionale, chiedendo con la forza della disperazione, maggiori assicurazioni per il comparto socio-sanitario-assistenziale che versa in una situazione economica disastrosa, infatti, sono 40 milioni i crediti dei circa 65 presidi che assistono i circa 3000 mila pazienti (tra cui malati terminali e psichici) che non possono essere assistiti diversamente che in una struttura specializzata. Da maggio a oggi, i comparti in questione, non hanno ricevuto un pagamento di quelli arretrati, da parte degli organi Istituzionali regionali e comunali e degli Ambiti in Campania. Gli enormi crediti che vantano questi imprenditori (che sono arrivati praticamente alla canna del gas) del comparto delle R.S.A. rischia di far morire il sistema, a causa delle prestazioni già fornite, anticipate economicamente dagli imprenditori delle residenze sanitarie, ma mai rimborsate dalle Istituzioni e dagli Ambiti. Oltre al problema socio-assistenziale, c’è anche un rischio occupazionale, infatti, sono circa 2500 lavoratori che, a vario titolo (direttori sanitari, personale medico, paramedico, specialistico, indotto) rischiano il posto di lavoro. Dopo il sit-in di protesta sotto la Regione Campania, il folto fronte della protesta si è spostato alla sede della Giunta Regionale dove, i circa 1200 manifestanti (200 manifestanti collegati in videoconferenza), sono stati ascoltati dalle Istituzioni intervenute e, il governatore della Giunta Regionale, on. Stefano Caldoro, ha fatto sapere attraverso il suo portavoce che nei prossimi giorni incontrerà, a un tavolo Ad Hoc, gli imprenditori delle strutture assistenziali e le associazioni di categoria, per trovare una soluzione concreta e definitiva sullo stato drammatico dei fatti. “Siamo felici per la riuscita della manifestazione che aveva come obiettivo primario quello di sensibilizzare il governatore della Regione Campania, on. Stefano Caldoro che, in base a quanto dichiarato
dal proprio portavoce, si è reso disponibile a incontrarci quanto prima per assicurarci una soluzione”, lo ha detto l’Amministratore
Unico dell’Oasi San Francesco, Rag. Gaetano Boffardi. “Andremo avanti e non ci fermeremo, questo è solo l’inizio di una
battaglia giusta e degna, sono i nostri degenti che ce lo impongono, prima umanamente e poi professionalmente. Il comparto
socio-sanitario-assistenziale non può essere mortificato oltre quello che ha già subito – ha continuato Boffardi – la struttura che
rappresento a livello legale, la R.S.A Oasi San Francesco, per conservare il suo status di eccellenza e le certificazioni di
accreditamento, ha bisogno di recuperare, immediatamente, gli enormi crediti che vanta”, ha concluso Boffardi.