Il Gazzettino vesuviano | IGV

Attestarono la cecità del killer dei Casalesi: nei guai medico e avvocato

Da qui, l’accusa avanzata nei confronti del medico di Pavia che deve rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa “essendo a disposizione – si legge in una nota della Procura – del clan e di diversi capi reclusi al regime differenziato speciale, quali Enrico Martinelli e altri affiliati che facevano capo al boss Antonio Iovine”. Quanto al legale difensore di Setola, invece, Girolamo Casella conosciuto come Gerry, e’ accusato di partecipazione all’associazione mafiosa per aver contribuito alla liberazione ‘illecita’ del killer, all’epoca dell’evasione (il 7 aprile del 2008) condannato in Appello, in attesa della Cassazione, all’ergastolo. Dopo l’evasione Setola si rese responsabile di 18 omicidi. Le vittime furono, perlopiu’, immigrati e imprenditori che avevano denunciato le estorsioni del clan dei Casalesi. A carico del legale, che ha rinunciato alla difesa del capo stragista nel febbraio del 2011, ci sono intercetazioni ambientiali e telefoniche. Per i pm avrebbe consentito la trasmissione dei messaggi dal carcere da parte di Setola agli affiliati e si sarebbe anche prestato a dirimere controversie tra affiliati nel periodo in cui il clan non forniva piu’ a Setola lo stipendio perche’ lo riteneva responsabile, assieme ad Alessandro Cirillo, di aver coinvolto l’ultimo figlio del boss Francesco Bidognetti detto Cicciotto e’ mezzanotte, Gianluca, nel tentato omicidio della cugina Francesca Carrino a Villaricca. L’avvocato, stando alle dichiarazioni del pentito Emilio Di Caterino, avrebbe anche consigliato a Setola di spedire la fotografia che lo ritraeva con il bastone e con gli occhiali scuri ai giornali in modo da rendere credibile la sua cecita’. In una occasione, durante un colloquio, Setola avrebbe cacciato dalla bocca un pizzino che avrebbe poi fatto scivolare in una mano e, successivamente, nel fascicolo che aveva ceduto al legale. Assieme a Casella e a Fronterre’ sono stati arrestati anche Gabriele Brusciano (il giovane che avrebbe scattato la foto a Setola) e Massimo Alfiero, entrambi gia’ in carcere.

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