Scandalo fondi pubblici alla Regione: ai domiciliari il “batman” campano

Lo scandalo dei fondi regionali destinati ai gruppi politici si allarga alla Regione Campania: ordinanza di custodia cautelare per il consigliere regionale del Pdl Massimo Ianniciello. Secondo gli investigatori avrebbe chiesto rimborsi spese non dovuti per oltre 60mila euro. Già da diverse settimane l’attività dei finanzieri si era concentrata presso la sede del consiglio regionale campano: acquisizioni di atti che hanno portato a quello che sembra solo l’inizio della nuova bufera che colpisce i consigli regionali dopo lo scandalo del Lazio  che ha coinvolto un altro consigliere Pdl Franco Fiorito, balzato alle cronache con il soprannome di “Batman”. Da un primo esame, le fatture presentate da Ianniciello risultavano emesse per un’inesistente societa’ di Bacoli che dovrebbe commerciare all’ingrosso rottami, formalmente amministrata da due cittadini svedesi irreperibili in Italia e domiciliati presso un’agenzia di viaggi. Tra l’altro a istituire la societa’ un pregiudicato con precedenti di spaccio di stupefacenti e ricettazione di assegni rubati che ha rivestito una carica nella societa’ in cambio di 150 euro. E’ immediatamente scattato il sequestro preventivo d’urgenza: sotto chiave un appartamento riconducibile al consigliere Ianniciello per una somma di oltre 63mila euro, pari al profitto della truffa contestata. Sono state anche effettuate due perquisizioni locali, con contestuale notifica delle informazioni di garanzia, nei confronti di un commercialista e di Fulvio Martusciello, ex capogruppo del gruppo consiliare Pdl della Regione Campania. I reati contestati sono truffa aggravata ai danni di ente pubbico e di peculato. Il provvedimento cautelare rappresenta uno sviluppo investigativo delle indagini, svolte dal Nucleo di polizia tributaria di Napoli della Guardia di Finanza sotto la direzione della sezione Reati contro la pubblica amministrazione della Procura partenopea, iniziate nell’aprile 2011. Lì le forze dell’ordine hanno sentito puzza di bruciato: fu sporta una denuncia contro ignoti nella quale venivano segnalate irregolarità nell’esecuzione di un appalto di servizi per la manutenzione delle attrezzature stradali. Emersero così elementi circa finanziamenti pubblici che i consiglieri della Regione Campania e i relativi gruppi consiliari avrebbero utilizzato per fini personali. L’ipotesi di reato per Martusciello e’ concorso in peculato con Massimo Ianniciello, il consigliere arrestato. Il fulcro della truffa è una societa’ che si sarebbe dovuta occupare di rottami di ferro, ma per il consigliere regionale campano del Pdl realizzava un periodico. Il rimborso riguarda le fatture emesse dalla societa’ General Trade International, formalmente con sede a Bacoli (Napoli) e attiva nel settore del commercio di rottami metallici. Le fatture intestate a Ianniciello hanno come oggetto “produzione di pubblicazione informativa” e “realizzazione di pubblicazione periodica”. “Il malcostume e’ dilagato per mancanza totale di controlli nell’erogazione dei fondi regionali”. E’ quanto ha scritto il giudice per le indagini preliminari di Napoli, Roberto D’Auria nell’ordinanza di custodia cautelare notificata al consigliere regionale del Pdl campano Massimo Ianniciello. “A partire dal 2011 – si legge nel provvedimento – la condotta illecita, verosimilmente avendo appurato l’inesistenza di controlli amministrativi di verifiche di coerenza e veridicita’ delle richieste, ha assunto connotati di particolare spregiudicatezza”.

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