Un progetto che nel 1963 fu redatto dall’Ente Autonomo Volturno e regalato all’amministrazione comunale per la costruzione della quinta funicolare che doveva collegare piazza Medaglie d’Oro con il rione Sanità.
“C’è voluta più di una generazione perché il collegamento con almeno una parte delle stazioni fosse completato – prosegue Capodanno -. Al momento i cantieri in corso da diversi anni, infatti, dovrebbero consentire di arrivare fino a piazza Garibaldi. Con un ulteriore progetto, presentato di recente, le stazioni di Piscinola e di piazza Garibaldi verranno collegate in modo da formare un vero e proprio anello, con diverse stazioni intermedie verso l’aeroporto di Capodichino ed il Centro Direzionale. Il tutto pero in tempi che allo stato non sono stati quantificati e che certamente dipenderanno anche dai finanziamenti che verranno attribuiti per il completamento dell’opera. Se tutto va bene, ma nutriamo forti dubbi, visti i precedenti, dalla posa della prima pietra, ci saranno voluti quasi quarant’anni per completare questo importante mezzo di trasporto su ferro“.
Se in Campania si riprendesse ad operare con efficienza ci sarebbe tanto da fare recuperando i ritardi accumulati in materia di trasporto pubblico su ferro, risolvendo una volta e per sempre gli annosi problemi del traffico veicolare e dell’inquinamento ambientale che anche in questi giorni, che precedono le festività natalizie, stanno riproponendo nel capoluogo partenopeo i problemi di sempre.
Inoltre andrebbe recuperata la proposta già formalizzata tempo addietro d’intitolare il metrò collinare, al suo ideatore, a colui che agli inizi degli anni ’70, in posizione quasi isolata, si batte per dare impulso a quest’opera attingendo agli appositi finanziamenti della legge 1042 del 1969.
“Nelle polemiche che caratterizzano all’epoca lo scontro tra i due partiti di maggioranza, democristiani e socialisti – puntualizza Capodanno – l’opera dell’allora assessore comunale ai trasporti Luigi Buccico fu fondamentale per portare avanti il progetto di una metropolitana per collegare l’area collinare con il centro cittadino. Solo dopo l’approvazione da parte del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, avvenuta il 31 marzo 1972, del piano regolatore generale di Napoli nel quale era compreso il piano dei trasporti, voluto proprio da Buccico, nel quale piano la collinare veniva considerata prioritaria, fu possibile sbloccare il finanziamento di 42 miliardi stanziati appunto con la legge 1042”.
“Se oggi Napoli, a distanza purtroppo di tanti, troppi anni, si sta dotando di un sistema moderno di metropolitana che, sebbene ancora incompleto, viene elogiato da diversi paesi europei e mondiali, il merito va principalmente a Luigi Buccico che ebbe la lungimiranza, sin dagli anni ’70, appunto, di comprendere l’importanza, per la soluzione dei problemi del traffico napoletano, di un sistema integrato di trasporto su ferro – conclude Capodanno -. A lui, a giusta ragione, deve essere intitolata quella che oggi viene denominata semplicemente “linea 1 della metropolitana”.