Ansia e speranza per la triste sorte toccata al marinaio pompeiano rapito a largo delle coste nigeriane mentre prestava servizio a bordo del rimorchiatore Asso 21. Giuseppe D’Alessio (30 anni), di Pompei, si trovava sull’imbarcazione quando, assieme ad altri membri dell’equipaggio, è stato preso in ostaggio da un gruppo di pirati nigeriani. La notizia del sequestro, ha velato di tristezza le trascorse festività natalizie nelle città di Pompei. Al momento, nessuna notizia sulle sorti del cittadino pompeiano per il quale il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha garantito un impegno massimo da parte delle istituzioni per una felice risoluzione della faccenda. Per la delicata situazione di D’alessio, secondo ufficiale motorista del rimorchiatore, e degli altri due marinai, la Farnesina ha chiesto il massimo riserbo. La stessa famiglia del giovane pompeiano, pare abbia recepito l’invito al silenzio e alla discrezione. Anche il parroco don Gioacchino Cozzolino, della parrocchia San Giuseppe di via Aldo Moro dove è residente la famiglia del rapito, è stato pregato di non far cenno alla vicenda durante le omelie. Quella della discrezione sembra essere la scelta più giusta per gestire al meglio una situazione tanto complicata nonché delicata. Di mezzo ci sono giovani uomini, marinai di professione, che hanno lasciato a casa famiglie in preda all’angoscia. Lo stesso Giuseppe D’Alessio, in Argentina, ha una moglie e due bimbe che aspettano di poterlo riabbracciare. Sono ore di preoccupazione ma anche di speranza. Nei prossimi giorni, a Pompei, uno striscione sarà esposto sulla facciata del palazzo municipale. Sarà un modo per esprimere la vicinanza dell’amministrazione comunale e dei cittadini pompeiani alla famiglia D’Alessio. Anche il sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio (che non ha nessun legame di parentela con il rapito), ha espresso solidarietà agli anziani genitori del marinaio affermando che l’amministrazione comunale si renderà disponibile a collaborare con le autorità competenti per favorire il ritorno al casa del congiunto. Sulla vicenda dei tre marinai c’è massima discrezione. La priorità, per la Farnesina, è rappresentata dall’incolumità degli ostaggi. Pare che anche la compagnia di navigazione Augusta Offshore, proprietaria di Asso 21, si stia attivando per una celere e positiva risoluzione del rapimento. Il fenomeno della pirateria a largo delle coste africane sembra essere diventata un’emergenza crescente. Marinai che cadono nelle mani di banditi del mare che assalgono imbarcazioni seminando paura. Una situazione davvero insostenibile che sta scatenando numerose polemiche in questi giorni. Ci si chiede, infatti, come mai spesso rimorchiatori e navi mercantili non siano dotati di servizio di vigilanza a bordo per scongiurare simili situazioni. Intanto a Pompei si prega tanto invocando l’intercessione della Beata Vergine del Rosario affinché la faccenda possa concludersi nel migliore dei modi. La redazione de “Il Gazzettino Vesuviano” esprime vicinanza e solidarietà alla famiglia D’Alessio con l’augurio che, al più presto, possano ricongiungersi al loro caro.
Marianna Di Paolo