Ancora un crollo a Torre Annunziata. Ancora una tragedia sfiorata

Ancora un crollo a Torre Annunziata, in una città che sembra sgretolarsi giorno per giorno.  Un’ala di un palazzo disabitato di proprietà di un privato residente all’estero, nel centro storico oplontino a due passi dalla Basilica Pontificia dedicata alla Madonna della Neve, è crollata poco dopo le 13,00 di ieri. Un improvviso boato mette in allerta i residenti del quartiere e una densa nuvola di polvere investe la piazza ricoprendo le auto in sosta realizzando uno scenario apocalittico che ha gettato nel panico i residenti. In seguito al crollo, gli accessi dei palazzi vicini sono rimasti ostruiti: e’ stato necessario l’utilizzo delle scale mobili dei Vigili del Fuoco per consentire l’uscita dei residenti. Fortunatamente, secondo quanto confermato dai Vigili del Fuoco, nel crollo che si è verificato in piazza Giovanni XXIII nessuna persona è rimasta ferita; qualche cittadino è stato soccorso e trasportato al Pronto soccorso in stato di shock. Sul posto arrivano prontamente Carabinieri, Polizia e agenti della Polizia Municipale. Transennata l’area, sono iniziate le operazioni di evacuazione. Un cedimento strutturale la causa del crollo. Una palazzina vecchia e abbandonata a se stessa che implode dopo che più di un anno fa era stata recintata con una impalcatura in parte abbattuta delle pietre che slegatesi dai sostegni sono venute giù. Per i residenti una tragedia sfiorata, ma ampiamente annunciata e denunciata. Sembrerebbe infatti che in più occasioni erano state presentati solleciti agli organi competenti per un intervento risolutivo dato che segni di cedimenti, crolli di calcinacci e notevole preoccupazione per quel palazzo fatiscente erano all’ordine del giorno. Il bilancio finale sarà di tre anziani colpiti da malore e tre famiglie evacuate dai palazzi adiacenti, ma anche questa volta bisogna ringraziare solo la sorte che non ha voluto infierire su una città già soffocato da troppi problemi.

Aperto un fascicolo dalla procura di Torre Annunziata.

Milena Esposito

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