Finanziamenti, donazioni, contributi, responsabili organizzativi con casellario giudiziario alla mano: sono solo alcuni dei punti contenuti nel nuovo regolamento delle manifestazioni pubbliche approvato nelle ultime ore a Castellammare. Un provvedimento che arriva a pochi giorni dalla festa del Santo Patrono del 19 gennaio, quando la statua di San Catello verrà portata in processione dai fedeli. Il dispositivo è stato approvato dal commissario prefettizio Rosanna Bonadies «in assunzione» dei poteri del competente consiglio comunale, recependo in tal modo le recenti direttive della Prefettura volte ad evitare tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata nelle feste popolari e religiose. Alcune indiscrezioni sull’elaborazione del regolamento «anticlan» erano trapelate già lo scorso novembre, mentre l’allora sindaco Luigi Bobbio ne aveva parlato a maggio. Il regolamento, insomma, si sarebbe reso necessario dopo le infinite polemiche riguardanti le celebrazioni a Castellammare, con la fermata «sospetta» della statua di San Catello davanti all’abitazione del vecchio boss della camorra Renato Raffone. Il documento si sofferma in particolare sulle modalità organizzative, sulle fonti di finanziamento della festa e sulle generalità dei «capi paranza». «Gli organizzatori sono tenuti a rendere nota al Comune – si legge all’art. 6 – la provenienza delle risorse finanziarie o di mezzi ed attrezzature strumentali compresa l’ipotesi di donazioni o di contributi, dettagliando le generalità dei soggetti erogatori. Il competente Ufficio segnalerà senza indugio alla Autorità Prefettizia ed all’Autorità Giudiziaria Penale ogni eventuale irregolarità od incongruità rilevata in merito». Il dispositivo prevede anche che, «per ogni manifestazione dovrà essere individuato il responsabile ed il relativo nominativo deve essere comunicato all’amministrazione comunale sin dall’istanza». In ogni caso, dovranno essere indicati nominativi e generalità di tutti i componenti dell’eventuale comitato organizzatore e, nel caso delle feste patronali, anche di tutti gli eventuali «capi paranza» e «maestri di festa», dei quali «dovranno essere acclusi certificati penali di carichi pendenti e del casellario giudiziario». Una precauzione necessaria per l’avvio dei «dovuti controlli sulla posizione personale, di moralità e penale, dei soggetti, segnatamente ai fini antimafia». Il corteo in onore di San Catello è salito alla ribalta delle cronache nazionali negli ultimi anni, con l’ex primo cittadino Bobbio che ha denunciato a gran voce l’inchino a Raffone in pieno centro antico. Al corteo del prossimo 19 gennaio non ci sarà il sindaco-sceriffo: non mancherà invece il vescovo Franco Alfano. Durante la sua prima processione, nel maggio scorso, la «fermata» in via Brin non fu effettuata.