Le Entrate di Napoli recuperano oltre 2,1 milioni di euro

Ammonta a due milioni e 135 mila euro il maxi recupero, realizzato dalla Direzione Provinciale I di Napoli dell’Agenzia delle Entrate, derivante da compensi non contabilizzati né dichiarati da parte di uno studio professionale partenopeo che ha riconosciuto la fondatezza della pretesa erariale e, in adesione, ha pagato il dovuto.
L’adesione, firmata il 21 dicembre 2012, si è concretizzata il 28 dicembre 2012 con il versamento della prima rata da parte del contribuente. Ciò dimostra la volontà della parte di voler chiudere la posizione aperta con l’Erario in tempi rapidi e senza l’aggravio di ulteriori sanzioni e di lunghi contenziosi.
 
Nel corso del contraddittorio, l’Agenzia ha esaminato i registri Iva e la documentazione relativa agli acquisti contabilizzati e dichiarati. Dopo aver constatato l’esiguità dei costi, assolutamente inverosimili rispetto ai compensi dichiarati, le Entrate hanno ritenuto possibile che lo studio avesse sostenuto spese necessarie per l’esercizio dell’attività non riportate in contabilità. I funzionari del Fisco, infatti, sono riusciti a ricostruire forfettariamente alcuni costi basandosi sugli studi di settore e su contribuenti che svolgono attività similari con analoghe caratteristiche strutturali ed economiche.
 
Oggetto di una recentissima campagna informativa nazionale, l’accertamento con adesione è un’opportunità per il contribuente – che ha subìto accessi, ispezioni, verifiche oppure ricevuto un avviso di accertamento – di aprire una finestra di dialogo con il Fisco, presentare nuovi elementi o dati e ridiscutere la propria posizione. Se la procedura va a buon fine, le maggiori imposte dovute vengono rideterminate, con vantaggi per entrambe le parti e senza ricorrere alla fase contenziosa.
L’istituto fornisce la possibilità di ridefinire la pretesa tributaria attraverso un contradditorio nel quale possono essere presentati nuovi dati e documenti. Se il procedimento di accertamento con adesione si conclude positivamente, il contribuente usufruisce anche della riduzione delle sanzioni a un terzo del minimo.
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